Rincorsa verso il settimo posto in vista dei playoff ma non solo. L’attualità rosanero scorre su diversi binari. Uno dei tasselli del mosaico su cui è focalizzata costantemente l’attenzione del sodalizio di viale del Fante è ad esempio il centro sportivo. Progetto che, come è stato ribadito lo scorso 26 marzo in occasione dell’incontro con la Lega Pro e l’Associazione Libera per la firma di un documento contro le mafie, resta un punto fermo del programma pianificato dal presidente Mirri.
L’iter per la realizzazione della struttura va avanti e la novità comunicata dal club rosanero ne è una conferma: il Comune di Torretta ha ricevuto e protocollato il progetto definitivo del centro sportivo «nel rispetto delle prescrizioni normative previste e di concerto con le indicazioni assunte dal Coni e dall’Istituto del Credito Sportivo» che finanzierà la struttura. I lavori, burocrazia permettendo, dovrebbero iniziare in estate e a questo proposito, cioè per accelerare la procedura amministrativa e potere ricevere l’autorizzazione per far scattare il semaforo verde nel più breve tempo possibile, è stata richiesta l’istituzione di una conferenza di servizi. Il progetto – puntualizza la nota della società – sarà presentato pubblicamente solo dopo l’eventuale ed auspicata approvazione da parte del Comune di Torretta e delle amministrazioni coinvolte.
Parallelamente agli sviluppi legati alla nuova ‘casa’ rosanero che nascerà a Torretta, il Palermo resta vigile anche sulla questione relativa al futuro della società. A prescindere dai rumors che riguardano un forte interesse da parte del presidente della Sampdoria, Ferrero, che adesso dovrà fare i conti tuttavia con la decisione della Figc di non ammettere più multiproprietà nel calcio professionistico, sono due i soggetti coinvolti su questo fronte: la PricewaterhouseCoopers, la holding incaricata a gennaio di cercare potenziali investitori interessati a rilevare il pacchetto azionario e contestualmente di dare un valore economico al club e la Lazard, banca d’affari di origine americana (specializzata nella consulenza finanziaria e asset management) che nelle scorse settimane sarebbe stata contattata con l’obiettivo, una volta che l’ex vicepresidente Di Piazza ha deciso di esercitare il diritto di recesso lasciando il 40 per cento delle sue quote, di sondare il terreno alla ricerca di nuovi soci in grado di rilanciare le ambizioni del club. Mirri e Di Piazza, nel frattempo, continuano a rispettare gli impegni presi e lo dimostra il fatto che hanno versato la seconda delle tre tranche previste per la ricostituzione del capitale sociale in linea con le decisioni prese in assemblea lo scorso 23 febbraio per ripianare le perdite di questa stagione che, a causa della mancanza di ricavi dovuta all’emergenza Covid e con i costi di gestione da sostenere, si aggirano intorno agli otto milioni di euro.
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