Palermo, la squadra è ancora un cantiere aperto Filippi: «Manca qualcosa per lottare per la vetta»

Il Palermo che ha iniziato il ritiro a San Gregorio Magno, in provincia di Salerno, è ancora un cantiere aperto. Lo sa bene anche Giacomo Filippi consapevole del fatto che il puzzle delineato in vista della prossima stagione assieme agli operatori di mercato del club ha bisogno di diversi tasselli prima di essere completato. «Manca ancora qualcosa, in attacco e in mezzo al campo – ha ammesso il tecnico rosanero – ma la società sa cosa ho chiesto. Sono in totale sintonia con il direttore con il quale mi sento ora dopo ora per capire cosa propone il mercato in funzione di quelle che sono le mie richieste in termini non solo di caratteristiche ma anche di voglia. Ho preteso giocatori con la massima disponibilità e in grado di andare oltre ogni proprio limite. In questo gruppo non c’è spazio per chi non ha voglia di stupire e di mettersi in mostra».

L’allenatore di Partinico ha le idee chiare sulla tipologia dei rinforzi che possono migliorare questo gruppo: «Il nostro sarà come sempre un girone tosto con diverse squadre ambiziose, espressione peraltro di grandi città. Nel gruppo con Avellino, Bari, Catanzaro, Catania e Messina ci siamo anche noi ma per alzare l’asticella dopo il settimo posto della scorsa stagione e potere lottare per il vertice manca ancora qualcosa. Che proveremo a trovare sul mercato, pur sapendo che non è così semplice, alla ricerca di uomini prima ancora che di profili con determinate caratteristiche tecniche. Fella? Quando verrà lo accoglieremo a braccia aperte». E a proposito di attaccanti ha già fatto le valigie Lucca ceduto ufficialmente al Pisa: «Chi lo sostituirà deve avere la sua stessa caratura, non tanto le sue caratteristiche anche perché abbiamo preso Soleri che, al pari degli altri volti nuovi, si sposa molto bene con il mio modo di intendere il calcio. Siamo qui con ventisette giocatori – ha aggiunto – l’organico va completato ma bisogna anche dire che c’è già una base forte e collaudata da cui ripartire».

Per il ritiro in Campania sono partiti anche i quattro giocatori che non rientrano più nei piani tecnici: i difensori Crivello e Somma, il centrocampista Broh e l’attaccante Saraniti: «Avverrà tutto in maniera molto naturale, ho parlato con loro e ho detto che si tratta di scelte che un allenatore deve fare. Da parte mia avranno la massima disponibilità e li allenerò come e più degli altri. Ho vissuto da giocatore una situazione simile e so che può diventare scomoda se c’è una disparità di trattamento. Chiedo rispetto e verranno rispettati». Sa già molte cose Filippi: il giocatore che indosserà la fascia di capitano (i candidati sono Accardi, Almici, De Rose e Floriano), i margini di miglioramento del gruppo a sua disposizione e anche i tratti distintivi che dovrà avere il Palermo edizione 2021/22: «Il finale dello scorso campionato è stato in crescendo e abbiamo dimostrato di essere una squadra che lotta su ogni pallone. Voglio un Palermo che non molla e che non si arrende mai, una squadra che vuole ribaltare tutto e tutti e che sa impossessarsi della partita». Rispetto allo scorso anno, intanto, dal punto di vista della programmazione i presupposti sono diversi: «Ed è chiaro che nel momento in cui saremo al completo il nostro lavoro avrà ulteriori benefici. Stiamo curando tutto nei minimi dettagli contando sul fatto che in ogni angolo della ‘casa’ può esserci un’energia utile per arrivare il più in alto possibile».


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