Un gruppo di psicologi e assistenti sociali - in collaborazione con le associazioni Per Esempio, Handala e Millecolori onlus e il supporto finanziario (e non solo) di WeWorld - ha messo in piedi una realtà dalle grosse potenzialità per i quartieri e non solo. Dalla prossima settimana inizierà il corso per ottenere il diploma di terza media per le mamme
Nascono due centri in sostegno delle donne Uno al Borgo Vecchio e l’altro allo Zen
Immaginate di non poter seguire i vostri figli nello studio non per mancanza di tempo, ma per mancanza di basi scolastiche. Immaginate di non riuscire ad aiutare i vostri bambini nelle cose considerate più semplici, quelle che si imparano alle elementari, perché la scuola l’avete dovuta abbandonare da piccoli senza aver avuto possibilità di riprendere gli studi. Situazioni difficili da immaginare, alle cui spesso non si pensa neppure, ma che invece, purtroppo, sono tantissime nella nostra città. A Palermo il tasso di analfabetismo è tra i più alti del Paese, come quello di dispersione scolastica. E le mamme che vivono oggi il disagio di non poter aiutare i propri figli sono migliaia, soprattutto nei quartiere più a rischio della città. Il centro WeWorld inaugurato ieri pomeriggio al Borgo Vecchio, si occuperà anche di questo. Dalla prossima settimana, infatti, inizierà il corso di terza media per le mamme.
Michela ha 39 anni e ha portato con sé i suoi figli di nove, cinque e tre anni. «Sono emozionata, potrò tornare a studiare e così potrò finalmente aiutare i miei figli a fare i compiti – dice abbassando lo sguardo; poi lo rialza, i suoi occhi sono bagnati – Ho dovuto smettere a undici anni, perché a mia madre trovarono un tumore alla gola. Mi creda, non potere aiutare i miei figli è assurdo, la confusione che provo quando vengono da me e l’umiliazione… Non vedo l’ora di cominciare». Emanuela compirà 32 anni a marzo: lei frequenterà la terza media e anche le attività di orientamento. «Io ho due figli di undici e quattro anni – dice – e lo faccio per loro soprattutto e poi un po’ per me».
«E poi un po’ per lei», ha detto. Il senso di questi nuovi centri è proprio questo forse, che quel «Un po’» venga cancellato. Il senso è ridare dignità a queste donne e aiutarle. Nella struttura di via Domenico Scinà 28 un gruppo di psicologi e assistenti sociali in collaborazione con le associazioni Per Esempio, Handala e Millecolori onlus e il supporto finanziario di WeWorld ha messo in piedi una realtà dalle grosse potenzialità per il quartiere e non solo. E non è la sola struttura di questo tipo che hanno aperto. Lunedì un’altra è stata inaugurata in via Rocky Marciano, allo Zen (San Filippo Neri). Quartiere non semplici, dove la criminalità è alta così come la povertà strutturale, la disoccupazione e dove l’alfabetizzazione è bassa, dove non ci sono punti di riferimento, non quanti ne servirebbero. E spesso questi punti di riferimento (consultori, centri) non fanno rete tra loro o non sono sostenuti economicamente.
Ma cos’è WeWorld? È un organizzazione no profit che opera in italia e nel sud del mondo da oltre 15 anni con lo scopo di garantire i diritti dei bambini e delle donne più vulnerabili. A Palermo l’organizzazione lavora già da tre anni con un centro nato per combattere la dispersione scolastica. Da lì ad un centro che aiuti e tuteli le donne il passo è stato quasi fisiologico, come ci ha spiegato Stefano Piziali, responsabile programmi WeWorld: «Grazie a questo progetto già esistente – ha detto – abbiamo capito che quasi sempre i problemi di dispersione scolastica dipendono dalla famiglia del bambino, da genitori che non sono in grado di aiutarli, da situazioni di disagio e/o violenza all’interno del nucleo familiare. Da qui l’idea e la necessità di aprire un centro rivolto alle donne. Quasi il 90 per cento delle donne non denuncia gli abusi subiti per paura di ritorsioni o di non essere credute. Non vogliamo aiutarle e tutelarle e creare per loro delle strade di vita nuove e percorribili».
I due centri, porteranno avanti una serie di attività di orientamento, che prenderanno il via verso maggio, in cui saranno forniti alle donne gli strumenti necessari per diventare autonome e consapevoli ed essere così in grado di prendersi cura di se stesse e dei loro figli. Strutture diverse dai consultori, che infatti non erogheranno servizi, ma nascono per favorire l’orientamento. «Il nostro ruolo – continua Piziali – sarà quello di creare una rete proprio con queste strutture già esistenti, come i consultori ad esempio, esistenti nei vari quartieri e che funzionano benissimo, ma che non vengono utilizzate come dovrebbero nonostante siano delle gradi risorse per il territorio».
Infine una nota dolente e una felice. La prima è l’assenza per motivi istituzionali dell’assessore alle Attività sociali, Agnese Ciulla, sia alla conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri mattina presso l’aula Rostagno del Comune, che all’inaugurazione del centro. La nota felice invece riguarda le risorse per questo progetto che non sono del Comune, ma private, di WeWorld, che per almeno tre anni andrà avanti con le attività e poi sarà necessario anche l’aiuto dei cittadini. Per questo dal 28 febbraio al 15 marzo sarà attivato un numero di cellulare per inviare sms in sostegno. La frase da inviare sarà “Le parole non bastano più”».