E adesso vediamo di che pasta è fatto questo Palermo. Anche se un’idea su pregi e difetti dei rosanero ce la siamo fatta, avendo registrato il comportamento della squadra nell’arco del campionato e avendo visto peraltro il modo in cui è maturata la sconfitta rimediata mercoledì a Pescara, qualche risposta in più potrà arrivare domani sera (fischio di inizio alle 21) dalla gara interna con l’Hellas Verona nel posticipo della trentaduesima giornata. Una gara che fornirà ulteriori indicazioni sulla tenuta psicologica di un gruppo protagonista di un film molto simile, come trama, a quello ambientato nella scorsa stagione nella quale, dopo un brillante girone di andata chiuso in vetta alla classifica, il Palermo dopo il giro di boa iniziò a perdere posizioni e ad accusare un’involuzione pagata poi, al netto dei fatti avvenuti a Frosinone, con la mancata promozione in serie A. Le premesse, in tal senso non sono incoraggianti. Stessa sceneggiatura (i rosa qualche settimana fa erano primi e adesso sono scivolati a -7 dalla capolista Brescia) e, di fatto, stesso cast formato da tanti interpreti presenti pure nel 2017/18. Non manca, tuttavia, il tempo per rimediare e scrivere un finale diverso. E in questa direzione il primo ciak dovrà essere battuto con un successo sulla formazione guidata da Fabio Grosso, esterno sinistro rosanero nella seconda parte della stagione 2003/04 culminata con la storica promozione e poi in A dal 2004 al 2006.
Battere la compagine gialloblù, che sulla falsariga del Pescara ha mezzi e struttura per ambire alla promozione diretta pur non essendo ai vertici della classifica (48 punti a due lunghezze di distanza dai rosanero) e pur essendo stata frenata finora da un rendimento piuttosto altalenante, potrebbe segnare una svolta in vista del rush finale. Da dove ripartire dopo il ko di Pescara? Certamente dalla prova convincente fornita nel primo tempo alla quale, però, va aggiunto qualcosa in più sul piano del carattere e del temperamento. Un quid identificabile con il mix formato dalle parole chiave con cui gli ultras della Curva Nord 12 – gli stessi che nei giorni scorsi hanno esposto al Barbera lo striscione «Soltanto la paura di fallire rende impossibile un sogno» – hanno voluto scuotere il gruppo in questo momento particolarmente delicato attraverso una serie di striscioni apparsi ieri all’esterno del Tenente Onorato: «Cuore», «Volontà», «Coraggio», «Rabbia», «Determinazione», «Impegno», «Voglia».
«Un periodo negativo può essere figlio di tanti aspetti ma non abbiamo il tempo per pensare a questi fattori o a ciò che poteva essere e non è stato – ha spiegato Stellone nel corso della conferenza stampa odierna a Boccadifalco – mancano sette partite e sappiamo che, nonostante tutto, dipende ancora da noi. Ci dobbiamo credere tutti. Se tutti quanti ci crediamo ci saranno più possibilità di raggiungere l’obiettivo. Vincere la partita di domani sarebbe molto importante, per la classifica e soprattutto dal punto di vista psicologico perché potrebbe darci lo sprint necessario per legittimare le nostre ambizioni. Con le buone o con le cattive, quella di domani è una gara nella quale dovremo fare bottino pieno». La caratura dell’avversario aumenta il coefficiente di difficoltà della missione: «Affrontiamo un’ottima squadra, che gioca bene e che è composta da buonissime individualità. Noi, però, non siamo da meno. Se giocheremo da Palermo potremo ottenere ciò che vogliamo. Finora abbiamo sempre offerto ottime prestazioni contro formazioni di livello pari al nostro e spero che domani accadrà la stessa cosa. Certamente – ha aggiunto – non basta ciò che abbiamo messo finora e dovremo dare qualcosa in più. Le mie sensazioni? Sono l’allenatore e se mi deprimo dopo una sconfitta o per un periodo non positivo lo trasmetterei al gruppo. Siamo ancora lì, c’è ancora tutto il tempo per fare bene e centrare la promozione diretta».
Per il match contro gli scaligeri, in serie positiva da cinque giornate e reduci da tre pareggi consecutivi, i convocati sono ventiquattro. Nella lista figurano anche Salvi e Falletti che, pur essendo avviati verso il recupero, di fatto sono ancora indisponibili. Il tecnico rosanero disegnerà il suo scacchiere ancora con il 4-3-1-2 con Trajkovski sulla trequarti a supporto in questo caso del tandem composto da Nestorovski (al rientro dopo il turno di squalifica al pari di Bellusci, arruolabile dopo avere smaltito un fastidio all’adduttore per il quale venerdì ha effettuato terapie, e Rajkovic) e Moreo. Andrà in panchina Puscas e, molto probabilmente, il copione sarebbe rimasto lo stesso anche se ieri il rumeno non fosse arrivato in ritardo all’allenamento, quando i compagni avevano già terminato la seduta. «Ma non c’è nessun caso Puscas. È stato poco bene durante la notte, aveva dormito praticamente una sola ora a causa di un mal di stomaco e per questo, dopo avere dormito qualche ora in più, è arrivato dopo», è la versione fornita da Stellone in conferenza. A centrocampo – proseguendo con la probabile formazione – Jajalo sarà affiancato da Murawski e Haas. In difesa, nel ruolo di terzino destro agirà Szyminski, preferito domani a Rispoli in funzione soprattutto delle caratteristiche in quella zona del campo del palermitano gialloblù Di Gaudio.
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