La tre giorni del fumetto chiude i battenti e rimanda all’anno prossimo, con un bilancio positivo tra aumento dei frequentatori, punte di presenze per alcuni eventi e alto gradimento per gli ospiti. L’organizzazione spiega che in futuro si lavorerà per limare alcuni aspetti e per coltivare il pubblico con eventi 'off'
Palermo Comicon, nuovo record con 35mila visitatori «Lavoreremo per aprire la manifestazione alla città»
Si è chiusa ieri sera con il concerto dei Parimpampum Japan Project (sigle anime cantate in lingua originale) la terza edizione del Palermo Comic convention, che ha radunato alla Fiera del Mediterraneo migliaia di appassionati di manga, anime, games, cosplay, serial, letteratura fantasy e non solo. La manifestazione ha ottenuto un buon successo in termini di presenze sia per l’aumento dell’offerta (oltre 80 tra i classici scrittori, disegnatori, illustratori, cosplayers, e le new entries youtubers) che per la clemenza del tempo atmosferico, che ha regalato – nonostante l’acquazzone di domenica mattina – giornate belle ma senza caldo asfissiante.
Se venerdì si era notato un lieve calo dell’elemento ormai caratterizzante di tutti gli appuntamenti del genere, ovvero i cosplay, ci si è rifatti ampiamente tra sabato e domenica, quando – anche grazie ai tradizionali contest per principianti e per professionisti – era davvero difficile fare qualche metro senza imbattersi in ragazze e ragazzi messi in posa per soddisfare le innumerevoli richieste di foto.
Altri eventi che hanno richiamato molto pubblico sono stati gli incontri con le star del web, youtuber come Victorlaszlo88, Marco Merrino, Nerd Kitchen e RaveTube, che hanno discusso con i visitatori di serie tv, cinema, cucina, videogames, ma anche temi apparentemente scollegati al mondo della cultura pop come architettura e geopolitica, visti però in relazione a mondi decisamente più familiari ai visitatori quali Game of Thrones o Il Signore degli anelli.
Forse l’effetto novità ha fatto da traino, oppure sono i gusti che sono cambiati, ma la sensazione è che queste conferenzelive show (spesso mandate in diretta su Facebook) abbiano drenato attenzioni ai classici appuntamenti per così dire tradizionali, come gli incontri con gli autori. Da rivedere anche la logistica, dato che se nel padiglione 20 (e nel sottostante 20A, la casa degli youtubers, del maid cafè e delle ricostruzioni del mondo di Harry Potter) le presenze sono state costanti e cospicue, lo stesso non può dirsi del dirimpettaio padiglione 11, che ha ospitato alcuni incontri e molte tavole di illustratori italiani e stranieri. Qui di visitatori – forse perché è stato meno pubblicizzato, o magari alla gente interessava di meno – se ne sono visti in numero davvero ridotto.
Aggiungendo il buon risultato degli incontri con la guest star Holly Marie Combs, e il prevedibile successo degli eventi della zona palco – tra il concerto di Cristina D’Avena e le gare di cosplay – il bilancio è decisamente positivo: «Complessivamente – spiega Antonio Scuzzarella, direttore culturale di Palermo Comic convention – abbiamo registrato circa 35mila accessi, superando le presenze del 2016. È un buon successo, ma possiamo crescere. Questa è stata la prima volta di un’area Junior, che comprendeva molte case editrici di libri per ragazzi. Lo prendiamo come un esperimento da implementare, così come il padiglione delle mostre che ha avuto successo soprattutto in notturna, con tante famiglie attratte dall’illuminazione visibile dall’esterno e dagli artisti che commentavano le proprie opere esposte».
La testa comunque è già al 2018, tant’è che «abbiamo contatti – continua – con due grandi ospiti che ancora non possiamo rivelare, e cercheremo di mantenere le stesse date di quest’anno per sfruttare il tempo buono ma non troppo caldo. L’obiettivo per la quarta edizione sarà ampliare gli spazi espositivi e portare avanti un progetto di crescita che prevede un’apertura alla città, per fare arrivare la kermesse anche in centro con un salone ‘off’ che tenga alta l’attenzione tutto l’anno. Vogliamo coltivare il pubblico con piccoli eventi, grazie alla collaborazione con la scuola del Fumetto, le librerie, le istituzioni, e in questo senso vorremmo arrivare pure nelle scuole».