In disaccordo con chi sostiene che un portiere poi non può diventare un buonissimo allenatore, l'ex estremo difensore considera la presenza in panchina del tecnico milanese una risorsa per i lagunari e un'insidia in più per gli uomini di Stellone. Sul match di oggi: «Mi aspetto una gara agguerrita ma non esaltante»
Palermo, Benussi avvisa la sua ex squadra «Venezia da temere con il fattore Zenga»
Qualcuno, nel mondo del calcio, sostiene che chi durante la carriera di calciatore ha fatto il portiere poi fatica a diventare un buon allenatore. Al partito di coloro che non condividono questa affermazione è iscritto il trentasettenne Francesco Benussi, doppio ex della gara Palermo-Venezia in programma questa sera al Barbera. L’ormai ex estremo difensore, che a Palermo ha giocato in A dal 2010 al gennaio 2012 (debuttando anche in Europa League) e nella stagione 2012/13, non solo scommette sul valore di Zenga – ed essendo stato un portiere come l’Uomo Ragno ha gli elementi per sostenere la sua tesi – ma ritiene anche il ‘fattore Zenga’ una delle insidie presenti sulla strada dei rosanero impegnati oggi nel match con i lagunari.
«Chi è stato portiere può essere in seguito un buonissimo allenatore e, in particolare, mi riferisco proprio a Zenga – ha sottolineato Benussi – Walter (che è alla prima esperienza tra i cadetti nel calcio italiano dopo avere guidato un club in D e quattro nella massima serie e che l’1 marzo 2009 diede un grande dispiacere al Palermo vincendo sulla panchina del Catania il derby al Barbera con il risultato di 4-0, ndr) è un tecnico bravo. Si è evoluto con il passare del tempo ed è molto preparato. Sa entrare in sintonia con il gruppo, come ha dimostrato anche nella scorsa stagione a Crotone, ha le idee chiare e sa trasmetterle alla squadra. Il Palermo questa sera non dovrà sottovalutare il Venezia reduce dall’avvicendamento in panchina. La compagine lagunare ha cambiato poco rispetto allo scorso campionato, giocherà con grandi motivazioni e vorrà dimostrare che l’ottimo percorso costruito nella passata stagione (culminato a giugno con l’eliminazione nella semifinale playoff proprio contro i rosanero, ndr) non è stato un evento isolato. Zenga – aggiunge Benussi – ha portato un’aria un po’ più fresca, più frizzante, e questo si è visto anche nella sfida casalinga con il Verona nella quale il Venezia, dopo essere partito un po’ contratto, ha messo in difficoltà gli scaligeri».
Gli arancioneroverdi oggi affronteranno una squadra a caccia della terza vittoria consecutiva dopo i successi contro Crotone e Lecce: «Le due compagini vivono situazioni psicologiche differenti. Superata la fase di appannamento, il Palermo si è ripreso e sta confermando di avere le carte in regola per recitare in questa stagione un ruolo da protagonista. Sembra – e lo dico da osservatore esterno – che Stellone abbia trovato la chiave giusta entrando nella mente dei giocatori ma alla fine è sempre la continuità a fare la differenza». Lo sa anche Stellone che, dopo il convincente successo ottenuto in Salento, si aspetta oggi dalla squadra un certo tipo di risposte: «Il termine ‘svolta’, in merito alla vittoria conquistata al Via del Mare, è una parola importante – sottolinea Benussi che in qualità di preparatore di giovani portieri è rientrato nei radar del Venezia con cui ha giocato nella stagione 1999/2000 e dal 2003 al 2005 dopo una parentesi dal 2002 al gennaio 2003 – la serie B è un campionato che va a periodi. Ci sono fasi positive e negative e per una squadra è più facile avvicinarsi al traguardo prefissato se riesce a superare presto i momenti di difficoltà. La stessa cosa vale per il Palermo». Impegnato questa sera in un match delicato: «Mi aspetto una gara agguerrita – conclude – ma, complice l’importanza della posta in palio, non credo che sarà una partita bellissima dal punto di vista dello spettacolo».