Il decimo posto dei rosanero, distanti tredici punti dai pugliesi secondi in classifica e intenzionati a restare sulla scia della Ternana, ridimensiona in un certo senso la sfida in programma al Barbera nel turno infrasettimanale pre-natalizio. Si va verso la conferma del 4-1-4-1
Palermo-Bari, è un big-match solo sulla carta Boscaglia: «Gara tosta ma possiamo vincere»
La realtà fa a pugni con le aspettative iniziali. In relazione a Palermo-Bari, gara giustamente inserita in un primo momento nell’elenco dei big-match, quando è uscito il calendario del girone C di serie C non era facilmente ipotizzabile (in particolare sul fronte rosanero) lo scenario attuale alla vigilia dello scontro diretto. Con il Palermo al decimo posto a tredici punti di distanza dai pugliesi, secondi in classifica a quota 33 e unici in questo momento potenzialmente in grado di insidiare la leadership della Ternana. E invece è proprio questo il dato di realtà con cui dovere fare i conti, motivo per cui quella in programma oggi al Barbera (alle ore 15 e non alle 18,30 come stabilito inizialmente) nel turno infrasettimanale pre-natalizio è una sfida in un certo senso ridimensionata, una partita importante senza però l’etichetta di ‘gara di cartello’ tra un Bari in salute (i galletti, reduci dal successo casalingo per 4-1 contro l’Avellino, hanno ottenuto quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque gare) e affamato di punti per restare sulla scia della capolista e una squadra che dopo quindici partite disputate è ancora alla ricerca di molte risposte partendo dal presupposto che la qualificazione ai playoff allo stato attuale sembra l’unico obiettivo realmente alla portata.
Resta, comunque, il fascino di un appuntamento prestigioso riconducibile ad un passato più o meno recente nel quale la dimensione delle due compagini era il confine tra serie B (l’ultimo confronto tra i cadetti risale al 2017/18) e serie A (nel 2010/11 l’ultima apparizione di questo incrocio nella massima serie). Al Palermo, che scenderà in campo per la prima e unica volta con la maglia (bianca e blu) celebrativa del 120esimo anniversario della fondazione del club, basterà il profumo di amarcord e l’atmosfera di una partita più sentita rispetto ad altre per dare slancio al proprio cammino dopo il pari a reti bianche rimediato domenica sul campo della Vibonese e per gettare psicologicamente le prime basi per un 2021 più allineato alle aspettative della piazza?
«Sarà una partita importante contro una squadra molto forte del nostro girone – ha spiegato il tecnico Boscaglia – un match che come avvenuto in occasione della gara contro la Ternana non c’è bisogno di preparare dal punto di vista degli stimoli perché si prepara da solo. Sappiamo che il Bari è nato per vincere. Ci aspetta una gara tosta che noi, al di là di tutto, dobbiamo interpretare come facciamo in ogni circostanza, con le nostre dinamiche e fiducia nei nostri mezzi. Sono convinto che possiamo fare una grande prestazione e vincere. Le critiche? Ci stanno e vanno accettate, noi comunque sentiamo l’amore dei tifosi. E a proposito dei giudizi sul nostro organico non dobbiamo dimenticare, al di là dei problemi che abbiamo avuto all’inizio della stagione, che la squadra è stata impostata in proiezione futura».
Nella lista dei convocati per la sfida contro i biancorossi guidati dal tecnico siciliano Auteri, attaccante rosanero alla fine degli anni Ottanta, non figura il terzino sinistro Corrado. Boscaglia sembra intenzionato a confermare il modulo (4-1-4-1) proposto a Vibo Valentia schierando Odjer davanti alla difesa – con Marconi, al rientro dopo il turno di squalifica, al fianco di Somma al centro della linea a quattro – e due interni (Palazzi, favorito su Broh, e Luperini) leggermente avanzati rispetto al centrocampista ghanese e supportati in mediana sulle corsie esterne da Kanouté e Rauti. In attacco torna in prima fila Saraniti, in vantaggio nei confronti di Lucca in qualità di unico terminale.