Il palazzetto dello sport di proprietà del Comune da anni ormai versa in stato di abbandono e incuria, preda di furti e atti vandalici che, nel tempo, lo hanno reso inagibile. Per questo Giovanni Fodale, presidente della settima municipalità, chiede che vengano effettuati al più presto la bonifica dei locali e il ripristino del servizio di sorveglianza. Anche in previsione di possibili investimenti da parte dei privati nella riqualificazione. Perché «vederlo ridotto in questo stato fa una rabbia incredibile». Guarda le foto
Palanesima nel degrado tra ladri e vandali Una mozione per chiedere pulizia e vigilanza
«Non vorrei fare demagogia, ma ci vuole molta fantasia per capire da dove comiciare». Giovanni Fodale, presidente della settima municipalità Nesima-Monte Po, conosce bene la situazione in cui versa il Palanesima, palazzetto dello sport comunale che ricade nella circoscrizione da lui amministrata. E che da anni ormai è abbandonato all’incuria e al degrado, diventando facile preda per atti vandalici e furti – l’ultimo pochi giorni fa – che lo hanno reso inaccessibile e inutilizzabile. Tra pannelli rotti, vetrate in frantumi, rifiuti, interni danneggiati e saccheggiati, ingressi e scalinate impraticabili a causa delle sterpaglie. Per questo Fodale ha presentato una mozione – che sarà discussa giovedì in consiglio di municipalità – con cui richiede che nella struttura vengano effettuati «interventi straordinari ed urgenti di riqualificazione». Nello specifico, chiede che si proceda a «pulizia e manutenzione dei locali interni» e che sia ripristinato «un adeguato servizio di guardiania e vigilanza (essendo l’impianto sportivo ad alto rischio danneggiamento)».
La struttura, costruita negli anni ’90, è stata progettata per ospitare grandi manifestazioni sportive internazionali e per accogliere più di cinque mila spettatori, ma non è quasi mai stata utilizzata né resa stabilmente fruibile ai cittadini. In quasi vent’anni, infatti, ha ospitato solo tre eventi, tra cui le Universiadi del 1997 e i Giochi militari del 2003. Oggi – come scrive Fodale nel testo della mozione – versa in una «devastante situazione, strettamente dipendente non soltanto dalla mancanza di interessi politici nazionali e regionali che non hanno erogato sufficienti risorse per il suo definitivo avvio, ma che è direttamente addebitabile alle amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli ultimi anni e che hanno avuto in carico limpianto». Adesso che il Palanesima è completamente inagibile, «senza un forte intervento da parte di Regione, Unione europea o privati, l’amministrazione comunale può fare molto poco», sottolinea con amarezza Fodale.
Questo perché negli ultimi anni il degrado è cresciuto esponenzialmente. E «più che ai ladri si deve agli atti vandalici», facilitati dall’assenza di un servizio di sorveglianza. «Tutto l’apparato tecnologico – continua il presidente – tra cui ad esempio motori e riscaldamenti, è stato vittima di vandali che hanno potuto agire indisturbati». Con danni gravi non solo dal punto di vista economico. «Gesti fini a se stessi, in cui queste persone, in maniera offensiva per la comunità, senza il giusto controllo, hanno avuto anche il tempo di staccare le coperture metalliche dei seggiolini per rivenderle come ferro a pochi euro, o addirittura di tagliare le gradinate con la fiamma ossidrica senza ragione», racconta Fodale.
Ma se il Comune da solo non potrebbe ormai risolvere la situazione, secondo il presidente della settima municipalità potrebbe comunque provvedere con urgenza ad alcuni interventi di «bonifica, tra cui una pulizia straordinaria e il ripristino della viglianza». Anche nell’ottica di «valutare la disponibilità dei privati ad investire nell’impianto», spiega. E non solo. La settima municipalità, infatti, ha già «instaurato contatti a livello informale con alcune associazioni, tra cui anche Cittadinanza attiva, con cui stiamo ragionando alcune soluzioni da proporre per recuperare il palazzetto e restiturlo ai cittadini, anche attraverso progetti legati, ad esempio, ad attività per i diversamente abili», anticipa.
Ripristinare il livello igenico sanitario, quindi, anche per «permettere a visitatori, e a potenziali soggetti interessati ad investire nel Palanesima, di poter effettuare un sopralluogo, perché allo stato attuale è impossibile persino entrare», sottolinea Fodale. Le sterpaglie incolte, infatti, rendono impossibile l’accesso. «Senza contare quello c’è dentro», afferma. «L’impianto – spiega il presidente – è attiguo al parcheggio della piscina comunale che, da anni, la sera è completamente al buio». Favorendo la presenza e l’irruzione di «coppiette, ma anche di spacciatori e tossicodipendenti, che lasciano all’interno i segni del loro passaggio». Per prevenire situazioni di questo tipo, sarebbe quindi necessario «ripristinare una servizio di sorveglianza, di cui il palazzetto è sprovvisto da tempo». Non ci sono custodi e le telecamere di sicurezza sono state distrutte a sassate. Anche per «non sprecare non i soldi investiti in una eventuale bonifica».
Ma soprattutto per «segnare il punto di partenza di un’operazione positiva per il Palanesima», dove, secondo Fodale, «non c’è stato mai un reale intervento di gestione». «Abbiamo la fortuna di avere a Catania quello che era uno tra i palezzetti più belli del Sud Italia, per dimensioni, per portata, ma anche per modernità, e che avrebbe potuto essere un fiore all’occhiello per la municipalita, la città e tutto il territorio, ospitando manifestazioni sportive internazionali», lamenta amareggiato. «Quando è nato – continua – era un gioiello tecnologico» e, con un intervento di riqualificazione, secondo Fodale,potrebbe tornare ad esserlo. «Io sono un uomo di sport ed è inutile nascondere che, sapendo quali possibilità anche di riscatto avrebbe potuto offrire a giovani, anziani e a tutti i cittadini, vederlo ridotto in questo stato fa una rabbia incredibile».
[Foto di Giovanni Fodale]