Nuove grane per il Giovanni Paolo II. La guardia di finanza è tornata nel nosocomio per porre i sigilli anche al blocco parto e ai locali dell'unità di Terapia intensiva e coronarica e della Rianimazione. «Rimuovere Aricò e nominare una task force per affrontare l'emergenza», commenta il deputato Digiacomo
Ospedale Ragusa, sequestrate due sale operatorie Sette indagati per trattamento dell’aria inadeguato
Le Fiamme Gialle di Ragusa tornano nel nuovo ospedale del capoluogo ibleo per porre i sigilli a due sale operatorie, il blocco parto e i locali dell’unità di Terapia intensiva e coronarica e della Rianimazione. Il provvedimento è stato emesso dalla locale procura ed è arrivato dopo che sono emerse difformità di funzionamento negli impianti di climatizzazione. L’ospedale Giovanni Paolo II da giorni è al centro delle polemiche per la ritardata inaugurazione. Scelta, questa, che inevitabilmente è legata alle indagini che la guardia di finanza sta operando sulla struttura.
Secondo l’agenzia Ansa, che cita fonti investigative, «sarebbero sette gli indagati per i collaudi effettuati ai nuovi impianti di climatizzazione e antincendio del nuovo ospedale di Ragusa». L’ipotesi della procura di Ragusa sarebbe che «per accelerare l’apertura del nuovo ospedale si sarebbero certificate attestazioni di conformità tecniche difformi però dalle opere realizzate». L’inchiesta coinvolgerebbe tecnici e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale. Tra gli indagati c’è il direttore generale dell’Asp Ragusa Maurizio Aricò. La conferma arriva dal procuratore facente funzioni, Marco Rota. Oltre ad Aricò è indagato anche il capo dell’ufficio tecnico dell’azienda Sanitaria
«Le motivazioni sono legate alla valutazione che le unità di trattamento aria appartenenti al progetto iniziale della costruzione del nuovo ospedale, pur raggiungendo valori nei limiti di legge, non raggiungono standard fissati nel progetto originale e richiedono settaggi e accorgimenti che non sono ritenuti di sufficiente garanzia per l’uso continuativo – si legge in una nota diffusa in tarda mattinata dall’Asp di Ragusa -. Tutte le rimanenti aree dell’ospedale sono state considerate esenti da anomalie e quindi chiaramente utilizzabili. Alla luce di queste disposizioni la direzione aziendale – continua il comunicato – in pieno accordo con i primari e la direzione medica di presidio sta allestendo il riavvio del polo materno infantile presso l’ospedale Maria Paternò Arezzo che si prevede pienamente operativo entro lunedì mattina 3 luglio.
A commentare il sequestro è anche il presidente della commissione Sanità all’Ars Pippo Digiacomo: «Alla luce di quanto sta avvenendo a Ragusa, con un vecchio ospedale ormai mobilitato e un nuovo ospedale ancora inagibile, a causa delle indagini e dei sequestri in atto, è indispensabile un immediato intervento dell’assessorato alla Salute». Intervento che per il deputato regionale dovrebbe prevedere la rimozione del direttore generale Maurizio Aricò e la nomina di una «task force per affrontare quella che si è trasformata in una vera e proprio emergenza. Il rischio, altrimenti, è che fra incertezze, scarichi di responsabilità e possibili aumenti di interventi legati alla stagione estiva, la situazione – continua Digiacomo – possa degenerare in un vero e proprio caos con conseguenze pesantissime per i pazienti e gli utenti».