Orto Botanico di Palermo, manifesto documento dei giardinieri

UNA LETTERA DEI LAVORATORI (PRECARI DI LUNGO CORSO) DELL’ORTO BOTANICO DI PALERMO

Manifesto documento 1986 – 2013

27 anni di precariato……..

Proviamo a raccontarci senza annoiarvi

Premessa

Siamo giardinieri a tempo determinato che da”….. soli 27 anni….”

Lavorano presso l’orto botanico dell’università di Palermo.

Ventisette anni di rapporto lavorativo sostanzialmente “continuativo” fatto salvo le brevi interruzioni tra licenziamento (fine anno)e la riassunzione (inizio anno)

Con una certa dose di ironia possiamo definirci “precari stabili” che non avendo ottenuto una “stabilizzazione definitiva”, più volte rivendicata,hanno raggiunto un livello di “stabilita precaria”che per la sua natura e destinata a scomparire.

Le cause sono note da un lato la crisi economico-finanziaria (innegabile) e per la quale le uniche soluzioni possibili sembrano consistere elusivamente in tagli alla spesa (spendine review,patti di stabilità inderogabili),dall’altro la scarsa sensibilità (innegabile)da parte delle istituzioni, università in primis, evidentemente impegnate!in tutt’altre questioni.da tutto ciò, la sgradevole sensazione che a breve anche la nostra categoria andrà ad arricchire quel vasto bacino costituitola cassaintegrati e disoccupati cronici.

Senza alcuna pretesa di privilegi non dovuti, ci sembra opportuno sottolineare che la nostra attività lavorativa si svolge all’interno di una realtà quale l’orto botanico,non un prodotto commerciale soggetto alle leggi “del Mercato”ma bene culturale (si può ancora parlare di cultura?)patrimonio della collettività.

Se non vi siete ancora annoiati allora vorrete sapere cosa é successo durante questi 27 anni……

La storia ha inizio nel lontano 1986 con l’assunzione di un primo nucleo costituito da 15 unità.

Tra il 1988 e il 1994 il contingente si arricchisce di altre 10 unità,raggiungendo l’attuale numero di 25 lavoratori.

Tale assunzioni sono state possibili grazie all’utilizzo della legge n°38 del febbraio 1982,che l’art. 2 recita….”per le particolari esigenze degli orto botanici della facoltà di agraria e facoltà di veterinaria si può ricorrere all’assunzione di operai a tempo determinato (O.T.D) avvalendosi dei contratti generali stipulati per il settore agricolo integrati da contratti provinciali”

Le risorse finanziarie necessarie venivano erogate dal “M.U.R.S.T.” e allo scopo utilizzate.

Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ’90 l’università di Palermo utilizzerà a piene mani la legge. 38/82, ricorrendo ad assunzioni anche presso la facoltà d’agraria, e i campi sperimentali ad essa collegati, ritrovandosi in poco tempo con un contingente di O.T.D. di circa 180 unità. (ciò significa che attualmente oltre un centinaio di colleghi, distribuiti tra le diverse realtà operative della suddetta facoltà, si trovano nelle stesse condizioni).

All’inizio degli anni ’90 intervengono delle modifiche nell’erogazione dei fondi pubblici, per cui le risorse destinate all’assunzione degli O.T.D. non sono più finalizzate, ma vengono inglobate nel totale dei finanziamenti che lo stato stanzia per le università.

Da quel momento assistiamo anno dopo anno al progressivo depauperamento del capitolo del bilancio universitario destinato per gli O.T.D., con conseguente decurtazione dei gg. Lavorativeche da 180 passano a 101 e anche meno.

Anche allora c’era la crisi o erano subentrate altre e ben più “importanti priorità”…….?

Per l’orto botanico sono anni difficili, progressiva diminuzione (causa pensionamento) del personale in organico, la necessità di far fronte a nuove esigenze (fruizione….),n°. di gg.destinate agli O.T.D. del tutto inadeguato ad assicurare un minimo di servizi essenziali.

La situazione migliora in qualche modo a partire dal 1996 grazie all’approvazione da parte dell’ARS della legge 19/96, Che prevede l’erogazione di un contributo annuale a sostegno delle attività dei tre orti botanici siciliani (PA-CT-ME).

Grazie all’utilizzo di una quota del suddetto contributo il limite delle gg.’ lavorative viene portato a 179, sempre insufficienti rispetto al reale fabbisogno della struttura, appena bastevole ad assicurare un livello reddituale di sopravvivenza ai lavoratori.

Con la modalità si arriva al 2010, anno in cui la citata L.R. 19/96 sprofonda in una sorta di crisi d’identità, dal momento che non era dato sapere se fosse ancora esistente, o fosse stata inglobata in quel buco nero che rispnde al nome di tabella H.

Delle due purtroppo……la seconda!

Quindi si arriva ad oggi nelle seguenti condizioni:

25 lavoratori fermi a 100 gg (a 101 scatta il licenziamento) in attesa di un incremento che potrà essere ottenuto non prima che l’istituzione abbia espletato una serie di adempimenti burocratici – amministrativi per ottenere un contributo secondo le nuove modalità previste sull’utilizzo dei fondi della….tabella H….

Con buona approssimazione riteniamo che non si andrà oltre 30/40 gg per lavoratore, per un totale di 140/150 gg complessivi per il 2013.

Riguardo l’università ha già fatto sapere che per il 2014 potrà garantire non più di 51 gg.

P.S.:

Sul “Giornale di Sicilia” di martedì 17/09/2013 (inizio del nostro presidio) un’intera pagina, è dedicata alle iniziative da mettere in cantiere, per promuovere la candidatura di Palermo capitale della cultura per il 2019.

Scorrendo i contenuti dell’articolo si viene a conoscenza, che sono stati già avviati interventi di recupero, su alcuni giardini storici tra cui l’orto botanico.

Sarebbe interessante sapere chi, come e quando ha avviato tali intereventi.

Grati per l’attenzione

I giardinieri O.T.D. dell’orto botanico.


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