Le televisioni hanno braccato i primi passeggeri che salivano sui bus navetta diretti a Sigonella come se fossero delle star. «Signora, come si sente?», chiede la cronista. «Spaventata», risponde la donna, riferendosi evidentemente alla paura di volare, che accompagna spesso gli anziani prima del volo. Oggi è il gran giorno delloperazione Sigonella 2012. Per un mese, primo caso in Italia, la pista dello scalo di Fontanarossa chiuderà per lavori di ripristino, ma laeroporto rimarrà aperto. Gli aerei decollano ed atterrano nella base militare americana, che dista una ventina di chilometri. Mentre a Fontanarossa si effettueranno tutte le altre operazioni: dal check-in al ritiro bagagli.
«Cambia la pista, non laeroporto», è lo slogan scelto dalla Sac, società di gestione dello scalo catanese, per entrare nella mente dei passeggeri. Ad inaugurare il piano è stato alle 8:10 il volo proveniente da Milano Linate operato dalla compagnia Meridiana. Nelle ore successive, i primi arrivi hanno accumulato ritardi compresi tra dieci e 60 minuti. A questi si sono aggiunti i lunghi tempi per il trasferimento da Sigonella a Fontanarossa e per il ritiro dei bagagli. Secondo il piano della Sac servirebbe unora. Ma stamattina, almeno allinizio, le previsioni non sono state rispettate.
«Siamo atterrati puntuali alle 8:40 racconta Gabriele Cavallo, proveniente da Milano con volo Alitalia e ho ripreso la mia valigia unora e mezza dopo, alle 10:15. Lattesa maggiore, circa 40 minuti, è stata al nastro del ritiro bagagli, fino a quel momento era filato tutto abbastanza liscio». A metà mattinata i tempi per le operazioni di sbarco sono tornati nelle previsioni, circa 60 minuti, ma rimangono ritardi negli arrivi. Poco più di mezzora per il volo Alitalia proveniente da Roma previsto per le 10:20 e atterrato alle 10:56; 40 minuti per un altro volo partito sempre dalla capitale, atteso per le 11:20 ma giunto a Sigonella alle 12. Nei giorni scorsi Nico Torrisi, amministratore delegato Sac, aveva annunciato possibili disagi e aveva chiesto la collaborazione dei passeggeri. «E vero dicono oggi dalla Sac allinizio della mattina cè stato qualche probelma, ma dopo un paio di ore la macchina organizzativa si è messa in moto».
Al terminal partenze si respira unaria tranquilla. Per via della riduzione dei voli e del periodo di bassa stagione, il numero di passeggeri è ridotto. Nessuna coda ai check-in, né ai controlli. «Fino ad ora spiega unoperatrice al banco accettazioni tutti i passeggeri si sono presentati con il giusto anticipo». E cioè tre ore prima della partenza per chi deve effettuare il check-in, al massimo novanta minuti prima per chi ha scelto la registrazione on-line. Tempi lunghi, soprattutto per chi non vive a Catania. Calogero Dulcetta ha laereo alle 13:30 ed è partito da Agrigento alle 8:30. «Devo tornare a Parigi dove faccio il falegname». Disagi? «Sì, ma per una volta non è un problema».
Superato il gate, ad attendere i passeggeri sulla pista ci sono gli autobus granturismo per il trasferimento a Sigonella. In totale sono una trentina, di proprietà di diverse compagnie private. Per ogni volo, che può contenere fino a 180 persone, servono tre o quattro pullman «sterilizzati». Vengono cioè applicati i sigilli, etichette di colore rosso. Nessuno può scendere dallautobus se non sulla pista di Sigonella. Qui avviene un ulteriore controllo per verificare se i sigilli sono intatti. I controlli sono rigorosissimi. «Ci sono moltissimi poliziotti racconta Gianfranco Giacobbe Ho fatto due passi per recuperare il passeggino di mio figlio e sono stato subito richiamato». Per Angelo Russo, costruttore catanese che si è trasferito in Argentina, «è unidea geniale». «Stamattina sono venuto in aeroporto per accompagnare unamica racconta Russo ma anche per fare le prove generali, perché ripartirò tra qualche giorno insieme a mia moglie e due figli neonati, mi sembra che i disagi siano tollerabili e tra un mese avremo uno scalo più funzionale».
Nel frattempo la compagnia low cost Easyjet ha annunciato che offrirà un bonus di 25 euro per i passeggeri dei voli per Parigi, Londra e Ginevra che sono stati riprogrammati su Palermo. Cifra che permetterà di coprire le spese del trasferimento a Catania.
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