Una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta ter sull’omicidio di Beppe Alfano, il giornalista e corrispondente del quotidiano La Sicilia da Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina) ucciso dalla mafia l’8 gennaio del 1993. A depositarla al giudice per le indagini preliminari è stato il legale della famiglia Alfano, l’avvocato Fabio Repici. Al centro […]
Omicidio Beppe Alfano, la famiglia si oppone alla nuova richiesta di archiviazione
Una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta ter sull’omicidio di Beppe Alfano, il giornalista e corrispondente del quotidiano La Sicilia da Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina) ucciso dalla mafia l’8 gennaio del 1993. A depositarla al giudice per le indagini preliminari è stato il legale della famiglia Alfano, l’avvocato Fabio Repici.
Al centro dell’opposizione, ricostruisce la Gazzetta del Sud, la valutazione su un colloquio investigativo con quello che è ritenuto il killer del giornalista su mandato del boss Giuseppe Gullotti: l’autotrasportatore barcellonese Antonino Merlino, che sta ormai finendo di scontare la sua condanna a 21 anni di reclusione divenuta da tempo definitiva. I magistrati della Dda di Messina lo hanno sentito nel novembre del 2021 dopo le dichiarazioni del pentito milazzese Biagio Grasso che, in un vecchio processo satellite dell’omicidio Alfano, aveva riferito delle confidenze avute da Merlino, con cui era molto amico. Due i punti che erano stati fissati: gli avrebbe confessato di non aver ucciso Alfano e di conoscere anche il vero killer, pronunciando poi il nome di Stefano Genovese.
Ma la svolta non era arrivata: quando nel novembre del 2021 i magistrati avevano chiesto in maniera esplicita a Merlino «Ha mai parlato con Biagio Grasso Biagio dell’omicidio del giornalista Alfano, avvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto? Se sì, cosa vi siete detti?», Merlino si era avvalso della facoltà di non rispondere. «Subito dopo- hanno scritto i magistrati nella richiesta di archiviazione – ha inteso rilasciare spontanee dichiarazioni per come segue: “Ringrazio per la vostra presenza a livello umano, voglio solo dire che sono un carcerato innocente ma, sul resto, come anticipato e come consentitomi dalle norme vigenti, chiedo di poter non rispondere. Per favore, non mettetemi in difficoltà“». Adesso, dopo la presentazione dell’ennesima opposizione alla richiesta di archiviazione del caso presentata dai familiari di Alfano, un altro gip che dovrà pronunciarsi sul punto.