All’ombra della valle dei Sieli la nota dell’amministratore delegato della Oikos non è di certo passata inosservata e se ne attendono gli effetti immediati. L’azienda, «ormai da troppo tempo, è fatta oggetto, sotto diverse forme, di attacchi e aggressioni volti a distruggerne l’immagine», scrive Luciano Taurino, referente della società commissariata alla famiglia Proto, proprietari della discarica di contrada Valanghe d’inverno a Motta Sant’Anastasia. Un documento dai toni polemici che arriva alla vigilia di una data fondamentale: la conferenza dei servizi che si terrà domani a Palermo. L’incontro, convocato dai dirigenti dall’assessorato al Territorio e ambiente, ha come oggetto la proposta di riesame del rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dopo la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa di gennaio.
Il vertice palermitano potrebbe svincolare dall’esigenza di continue proroghe in regime emergenziale l’impianto della Oikos, per il quale sono state sospese le autorizzazioni dal luglio 2014. I permessi sono stati revocati pochi giorni dopo lo scandalo legato all’inchiesta della procura di Palermo Terra mia che ha portato all’arresto Domenico Proto e al commissariamento dell’azienda, ma da allora sono rinnovati dal presidente della Regione Rosario Crocetta. Domani sono chiamati a esprimersi i rappresentanti dell’Arpa, dell’ex Ato catanese (adesso sostituito dalla Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti), dell’Asp etnea e poi genio civile e comando provinciale dei vigili del fuoco. I loro pareri, di natura tecnica, sono vincolanti ai fini della decisione finale. Inoltre sono convocati rappresentanti della città metropolitana di Catania, del vicino Comune di Misterbianco (che non ha diritto a esprimersi) e di Motta.
Nel Comune della torre normanna la scorsa settimana il consiglio comunale ha votato all’unanimità una delibera con la quale si chiede al sindaco Anastasio Carrà «di esprimere parere sfavorevole». Per la prima volta i consiglieri hanno trovato un accordo sulla questione: «Nonostante l’assenza di dati scientifici – si legge nel testo approvato – il disagio della popolazione e il potenziale rischio per la salute pubblica e per il degrado ambientale, sono da considerarsi elementi preponderanti del parere richiesto». Per questo motivo i rappresentanti di maggioranza e opposizione chiedono al primo cittadino di farsi portavoce dei timori che da anni covano nei due Comuni che sorgono a pochissimi chilometri dalla discarica.
Come in occasione del consiglio comunale di consultazione, anche stavolta Carrà non ha voluto svelare quale sarà la decisione che comunicherà ai dirigenti regionali. Il timore è che venga concesso un nuovo via libera come quello rilasciato nel 2014. Perché se da un lato l’aula ha dato un indirizzo preciso, dall’altro pesano la dura e inaspettata lettera del rappresentante della Oikos e la valutazione dell’ufficio tecnico comunale, che rimane ancora positiva. Nonostante il Cga non si sia ancora espresso nel merito di un altro dei punti ancora da chiarire, quello della destinazione urbanistica di contrada Valanghe d’inverno. Nel piano regolatore mottese, infatti, l’area prevede una discarica per inerti e non per l’impianto di smaltimento di rifiuti più grande della Sicilia orientale. Una rappresentanza dei comitati No discarica di Motta e Misterbianco si recherà a Palermo per una manifestazione davanti alla sede dell’assessorato.
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