Oikos, Berretta scrive ad Alfano sulla nomina dei commissari Tra loro il prefetto Scammacca, testimone nel processo Scuto

«Da più parti si sollevano dei dubbi circa l’opportunità delle nomine prefettizie per la ditta Oikos. In particolare, di Stefano Scammacca, interrogato nell’ambito del processo nei confronti di Sebastiano Scuto, l’imprenditore accusato di legami con la criminalità organizzata e con il clan mafioso della famiglia Laudani». A scriverlo, in una interrogazione rivolta al ministro dell’Interno Angelino Alfano, è il deputato catanese del Partito democratico Giuseppe Berretta in relazione alla nuova nomina prefettizia dei tre commissari straordinari – gli altri due sono il dottor Maurizio Cassarino e l’ingegnere Riccardo Tenti -, che dovranno occuparsi della società  che insieme alla Ipi è responsabile della raccolta dei rifiuti a Catania. E il cui titolare, Domenico Proto, è stato arrestato a seguito di una inchiesta della procura di palermo con l’accusa di corruzione aggravata. 

Scammacca, ex prefetto di Messina, era stato sentito dai giudici nel corso del processo per mafia a Sebastiano Scuto, il cosiddetto re dei supermercati, per via dei suoi rapporti con l’imprenditore quando era commissario del Comune di San Giovanni La Punta, e chiamato a rispondere dai magistrati per un assegno a lui intestato da Scuto, e relativo – così dichiarò il prefetto -, a una compravendita per auto d’epoca. Scammacca è stato anche fortemente criticato quando, nel 2007, la commissione parlamentare antimafia si occupò del caso di Barcellona Pozzo di Gotto. Da più parti si chiedeva lo scioglimento per mafia del consiglio e commissariamento del Comune del messinese, ma l’iter si fermò nonostante una ispezione inviata dal prefetto Scammacca, secondo i critici troppo tardi per avere effetto.

Berretta chiede quindi oggi di «approfondire i criteri adottati dal prefetto di Catania Maria Guia Federico per la nomina dei tre commissari della ditta Oikos che si stanno occupando in particolare della gestione della discarica Tiritì». Il deputato scrive che «il prefetto di Catania, come prevede la legge e dopo le sollecitazioni dell’autorità nazionale anti corruzione – sottolinea il parlamentare nazionale – ha nominato i tre commissari che dovranno occuparsi della Oikos per la gestione della discarica di Motta Sant’Anastasia, a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto il titolare della ditta stessa con l’accusa di corruzione aggravata». 

«Alla luce della estrema delicatezza dell’inchiesta relativa alla Oikos e alla gestione della discarica Tiritì, crediamo sia opportuno che il prefetto Federico renda trasparenti le motivazioni per cui ha scelto i tre commissari, per evitare ogni minimo sospetto sulle personalità selezionate e soprattutto sui criteri di nomina» conclude Berretta.


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