A interessarsi alla vicenda, scoppiata ieri su giornali e social network, è stato lo stesso presidente don Ciotti. E ieri le tasse dovute all'Ordine dei giornalisti sono state saldate. «Se mi avessero dato il Pulitzer, lo avrei snobbato», afferma il cronista. «Più grande onore non poteva farmi»
Odg, Libera paga le quote di Orioles «Il suo lavoro un bene per tutta l’antimafia»
Un bonifico, effettuato ieri pomeriggio, con il saldo delle quote arretrate. L’associazione Libera, su iniziativa del suo fondatore don Luigi Ciotti, ha pagato le tasse non versate all’Ordine dei giornalisti siciliano da Riccardo Orioles, il cronista componente della redazione de I Siciliani di Giuseppe Fava e adesso direttore dei giornali I Siciliani giovani e I cordai. La notizia della sua presunta radiazione dall’Odg si è diffusa ieri, provocando polemiche e prese di posizione contro l’ente e costringendo i vertici a pubblicare una comunicazione ufficiale con la smentita. Non si tratta di una radiazione, ma un procedimento amministrativo per il mancato pagamento delle tasse annuali. «Non so come si sia diffusa, ma è una notizia destituita di ogni fondamento», ha affermato il presidente Riccardo Arena. Contattato poi ieri anche dai vertici dell’associazione di don Ciotti che ha poi saldato le quote.
«Una storia iniziata come buffonata, poi è diventata una cosa felice. Non ho parole, benedico l’Ordine per la stronzata che ha fatto», risponde con la schiettezza che lo contraddistingue Orioles. «Se fosse intervenuto Mattarella, saremmo stati nell’ambito del normale. Invece è intervenuto il migliore uomo d’Italia», prosegue il giornalista. «Crediamo che una stampa libera vada protetta. Quello che fa Riccardo Orioles è un bene per tutta l’antimafia», afferma Gabriella Stramaccioni, responsabile delle Politiche sociali per l’associazione. Il riferimento è, oltre al percorso personale e professionale del cronista, anche alle testate giornalistiche attive sul territorio delle quali Orioles è direttore responsabile.
«Non pensavo che la fiamma fosse così viva», confessa Riccardo Orioles. «Sono cinque mesi che non scrivo, il fatto che tanti ragazzi mi abbiano mostrato così tanto affetto mi ha rassicurato». Poi è arrivato un articolo a suo sostegno firmato da tre dei carusi, Claudio Fava, Antonio Roccuzzo e Miki Gambino. «Vedere quei nomi di nuovo in fila è stato bellissimo». Infine la comunicazione dell’interessamento di don Ciotti. «Se mi avessero dato il Pulitzer, lo avrei snobbato. Più grande onore non poteva farmi».
«In passato ho criticato lui e ho criticato Libera – sottolinea Orioles – Don Ciotti è un uomo buono, non è un politicante, ha cominciato ad aiutare i poveri dei poveri. Adesso lo ringrazio per tutti quelli che sono dimenticati: per chi è stato minacciato dai mafiosi, per chi ha continuato a scrivere». In questi giorni è iniziata la programmazione degli eventi che porteranno al 5 gennaio, anniversario della morte di Pippo Fava. «Questo cambia tutto – conclude – Ci fa capire davvero che non siamo soli e non sono soli i nostri ragazzi».