Un occupazione voluta. Di quelle che gli alunni non potevano farne a meno. Il Nautico di Palermo, il Gioeni Trabia stando alle parole degli studenti «cade a pezzi»
Occupato da giorni il Nautico di Palermo «La nostra scuola cade a pezzi»
Un occupazione voluta. Di quelle che gli alunni non potevano farne a meno. Il Nautico di Palermo, il Gioeni Trabia stando alle parole degli studenti «cade a pezzi». Lo stabile è occupato da qualche giorno. Le due succursali sono vuote. Nessun alunno entra a lezione. Si è giunti a questa forma di protesta dopo il fallimento del tentativo dell’autogestione. Gli studenti avevano chiesto, infatti, l’autogestione. Di fronte al rifiuto di docenti e dirigente scolastico, i ragazzi hanno deciso di occupare la scuola.
«I problemi all’interno del nostro istituto sono molteplici». Afferma il rappresentate dell’istituto Salvatore Talamanca. «Paradossalmente non facciamo laboratori. In una delle due succursali manca la palestra e come potete vedere dalle fotografie la nostra struttura cade a pezzi. A questo si aggiunge l’enorme numero degli iscritti di questo anno che non aiuta. Un conto è avere degli alunni che arrivano al nostro istituto in modo naturale. Un’altra cosa è cercarli, per aprire come è successo un’altra sede».