Tra le novità più interessanti il corso di laurea riservato alla gestione dei beni confiscati. Oltre a un personale che si amplia, con altri 110 tra docenti e ricercatori. Il rettore: «Il sistema universitario siciliano resta sottodimensionato». Guarda l'intervista
Nuove assunzioni, iscritti e corsi: la ripresa di Unipa Micari: «Bilancio del 2017 ha più di tre milioni di utili»
Si chiude positivamente l’anno accademico 2017/2018 per l’università degli studi di Palermo, ottava tra i grandi atenei statali d’Italia, nella classifica Censis 2018. «Chiudiamo il bilancio 2017 con più di tre milioni di utile – spiega il rettore Fabrizio Micari – la struttura finanziaria dell’ateneo è in perfetto equilibrio. Quest’anno abbiamo avuto 41mila iscritti, gli immatricolati sono cresciuti di 200 unità». Tante le novità previste per il prossimo anno accademico: 110 nuove assunzioni tra personale docente e ricercatori, cinque nuovi corsi di laurea, 19 dottorati, un aumento del tre per cento nella tassazione per redditi superiori ai 30mila euro e servizi digitali sempre più efficienti in grado di agevolare gli studenti nelle procedure burocratiche riguardanti l’ateneo.
Nell’anno accademico 2018/2019 partirà la nuova triennale in Ingegneria della Sicurezza, la prima laurea professionalizzante attiva presso l’ateneo palermitano. Quattro le nuove magistrali: Archeologia, che da Agrigento si trasferirà a Palermo, Design e Cultura del Territorio, Lingue e Letterature: interculturalità e didattica e Compliance, sviluppo aziendale e prevenzione del crimine. Quest’ultima, presso il dipartimento di Scienze Politiche, nasce con l’obiettivo di formare figure professionali legate alla prevenzione di crimini e alla gestione di beni confiscati. Sono poi 19 i dottorati di ricerca istituiti, di cui 13 internazionali.
E sono circa 1220 gli studenti che hanno superato le soglie previste dai bandi per l’accesso ai corsi durante le sessioni primaverili dei test d’accesso che, dal 29 agosto al 7 settembre, avranno nuovamente luogo. Le immatricolazioni prenderanno il via dall’1 agosto, con alcune agevolazioni burocratiche per i futuri studenti che, se in possesso di un’identità SPID, potranno concludere l’iter amministrativo dal proprio smartphone senza doversi recare in segreteria. L’UniPa card diventerà virtuale, all’interno di un’app UniPa in fase di elaborazione. Attivo, già dallo scorso anno, il sistema di pagamento PagoPa che consente agli studenti di effettuare i pagamenti tramute l’utilizzo di sportelli aderenti al circuito. Secondo i dati recentemente diffusi dall’AGID, l’ateneo palermitano è la prima università per transazioni effettuate tramite il sistema PagoPa.
Approvato anche il regolamento Alias, per gli studenti che hanno intrapreso transazioni di genere. Questi ultimi potranno utilizzare un nome differente da quello anagrafico per tutte le pratiche dell’ateneo. In merito al rapporto Svimez, da cui emerge che il 27 per cento dei ragazzi siciliani studia altrove, Micari afferma: «Molte volte i ragazzi vanno fuori perché sono costretti ad andare fuori. Il sistema universitario siciliano è sottodimensionato: la domanda supera l’offerta, soprattutto nei corsi di laurea a numero chiuso. In Sicilia ci sono quattro università a fronte di una popolazione di cinque milioni di abitanti, mentre in regioni come l’Emilia Romagna il numero delle università è superiore rispetto alla numerosità della popolazione. Il ridimensionamento del sistema universitario è un problema che dobbiamo porci: per aumentare l’offerta e rispondere adeguatamente alla domanda c’è bisogno di strutture, docenti, laboratori, risorse».