Parlare di ricerca scientifica tra musica e spritz. È la formula scelta per la Notte dei Ricercatori 2011. A Catania il Centro di Documentazione Europea e Ustation, il network dei media universitari, hanno organizzato Aperitivo Ricercato, una serata dedicata ad avvicinare docenti, studenti e curiosi al mondo dei ricercatori e alle loro invenzioni. La serata, inserita nellambito del progetto Everyday science Italy plays science e promossa dalla Commissione Europea attraverso il Programma Quadro in Ricerca e Sviluppo Tecnologico, si è svolta in contemporanea ad altre cinque città dItalia. Per l’evento catanese si è scelta come sede lo splendido Chiostro di Levante del Monastero dei Benedettini, grazie al patrocinio dell’Università di Catania. Ad intrattenere gli ospiti la musica e le interviste realizzate dagli speaker di Radio Zammù.
«Abbiamo pensato ad un modo per avvicinare i giovani alla ricerca in maniera informale spiega Giovanna Morso, responsabile documentalista del CDE. A volte si pensa che la scienza sia noiosa, abbiamo scelto questa formula per dimostrare a tutti che si può parlare di ricerca anche in un contesto divertente». Una festa, quindi, tra cultura e divertimento, anche se festeggiare non sembra la scelta più adatta in un momento così difficile per la ricerca italiana e catanese in particolare: «Per la ricerca si potrebbe fare di più, ma forse non molti sanno che esistono anche i fondi europei a cui si può accedere per realizzare i propri progetti. Questa serata è anche un modo per parlarne e farli conoscere».
In molti, tra addetti ai lavori o semplici curiosi, si sono lasciati affascinare dalle invenzioni presentate dai ricercatori invitati alla serata. Sorseggiando un aperitivo e approfittando del rinfresco, si poteva assistere a dimostrazioni pratiche o intrattenersi a chiaccherare di robotica, energia elettrica, antenne, sensori. Molti i progetti interessanti presentati nel corso della serata, e tutti rigorosamente catanesi. Dal telescopio sottomarino, realizzato da Giorgio Riccobene dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, che tramite i neutrini emessi dalle sorgenti astrofisiche permette di vedere il cielo in maniera diversa, a dispositivi innovativi che migliorano le prestazioni nella conversione da energie rinnovabili ad energia elettrica.
Particolarmente interessante il prototipo realizzato da Nino Catena come progetto di laurea: si tratta di un aiutopilota che permetterebbe di effettuare rilevazioni di cenere lavica evitando i problemi di scarsa visibilità che si riscontrano quando si è in volo sopra i vulcani attivi, come l’Etna. Molto spazio anche alla robotica. Ci sono i modellini ispirati al comportamento degli insetti, che ne simulano l’attività neurale tramite modelli matematici, studiati dai ragazzi di Ingegneria Elettrica ed Elettronica, o robot di salvataggio e ballerini degli studenti dell’ITIS Archimede, che tra passi di danza, capriole, Flash Dance e Waka Waka hanno già portato a casa premi e ottimi posizionamenti in campionati nazionali e mondiali.
Non si sono visti invece i ricercatori precari catanesi che, contattati, hanno risposto di non sapere nulla dell’iniziativa, mentre i membri del Coordinamento unico d’ateneo hanno dichiarato di non essere stati coinvolti. «L’evento avrebbe dovuto coinvolgere l’intero ateneo, invece gli inviti sono stati fatti ad hoc, usando, sembra, come parametro unico quello dell’abilità a portare fondi ci dicono dal Coordinamento. Sono stati invitati alcuni colleghi che hanno progettato con il Settimo Programma Quadro. Noi come Coordinamento non siamo stati invitati e stiamo pensando ad una forma simpatica di segnalare i criteri degli inviti, rispettando l’evento che chiaramente ha una notevole valenza».
«I ricercatori che sono qui stasera sono stati scelti e contattati in base all’interesse e alla particolarità del loro progetto» ribatte Morso. E sul perché non si è pensato di coinvolgere anche i ricercatori precari e il Coordinamento dice: «abbiamo avuto poco tempo per organizzare la serata e non c’è stata la possibilità di metterci in contatto con tutti, anche se avremmo sicuramente voluto coinvolgere più ricercatori».
Nel corso della serata è stato inoltre presentato il Premio per il miglior ricercatore dell’anno, promosso da CAPITT, il centro per laggiornamento delle professioni e per linnovazione e il trasferimento tecnologico, a cui si accederà, come ha spiegato la dott.ssa Morso, «tramite un bando di concorso che non è ancora uscito. La premiazione si svolgerà non prima dell’anno prossimo».
[Foto di Maxgiani]
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