No Muos day: è giallo sull’esclusione dei movimenti di Destra

Vi abbiamo raccontato in questo articolo del successo della prima  manifestazione nazionale No Muos, andata in scena a Niscemi, sabato scorso, cui hanno partecipato circa 5mila persone. Nell’articolo abbiamo sottolineato anche che, è sembrata inopportuna, vista la natura apartitica del Movomento No Muos, l’eccessiva presenza di bandiere politiche. E abbiamo fatto cenno ad un ‘mistero’ che ora siamo in grado di capire meglio. Ovvero il divieto imposto dalla Questura di Caltanissetta ad alcuni gruppi di prendere parte alla mobilitazione. Si tratta del “Comitato Terra Nostra” di Caltanissetta, “Tana dei lupi” di  Vittoria, “Spazio libero Cervantes” di Catania e “Casapound” di Caltanissetta.

Mentre nelle prime ore del pomeriggio di sabato, il lungo corteo si recava presso l’ingresso della base americana di Niscemi, gli esponenti di questi movimenti, sfilavano  imbavagliati per le vie di Caltanissetta, per protestare contro la loro esclusione.

Ma perché il questore ha impedito loro di partecipare?  Nel documento ufficiale, che in esclusiva siamo in grado di mostrarvi in coda all’articolo, è scritto chiaramente: “Si è appreso da notizie apparse su Internet, confermate da comunicazioni alla Questura di Ragusa e Catania, che aderenti alle organizzazioni Comitato Terra Nostra” di Caltanissetta, “Tana dei lupi” di  Vittoria, “Spazio libero Cervantes” di Catania e “Casapound” di Caltanissetta, avrebbero mostrato l’intenzione di formare, in concomitanza con quello regolarmente autorizzato da questo ufficio, altro corteo per le vie di Niscemi”.

E siccome Niscemi è piccola, in buona sostanza, la Questura non poteva autorizzare. Ma il punto è un altro. Chi ha detto ai poliziotti che questi gruppi volevano organizzare un altro corteo? Chi lo ha scritto su Internet e poi confermato, come si legge nel documento ufficiale, alle questure  di Catania e Ragusa? A sentire i movimenti esclusi, non è affatto così. Volevano solo unirsi al corteo della prima ed unica manifestazione nazionale No Muos.

Il dubbio atroce è che qualcuno si è “inventato” che quei gruppi (guarda caso tutti di destra) stavano organizzando un corteo differente a quello organizzato dal Comitato No Muos proprio per escluderli.  Un tentativo di colorare di rosso la protesta? L’eccessiva presenza di bandiere rosse,  oltre ad avere creato malumore tra i comitati No Muos, che da anni lottano da soli e senza ‘protettorati’ politici,  potrebbe essere un indizio.

I giovani del “Comitato Terra Nostra”si sono mossi contro queste manovre, ad occhio e croce,  di bassa lega, e hanno manifestato la loro protesta, imbavagliandosi sotto la Questura nissena. “Con questo giochetto dei liberi cittadini della Repubblica Democratica italiana sono stati privati della propria libertà e dei diritti costituzionali. Ma non potevamo restare in silenzio”.

E’ il caso di ricordare, a quanti hanno probabilmente dimenticato che:
L’Art. 21 della Costituzione Italiana recita: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

La libertà di espressione è sancita anche dall’art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiere.

No Muos, la carica dei 5mila con qualche bandiera di troppo….

Daniela Giuffrida

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