Niscemi, ex sindaco La Rosa fa campagna per la Lega Accusato di voto di scambio. Salvini: «Non lo conosco»

Dal presunto appoggio ottenuto da Cosa nostra alla campagna elettorale per la Lega. A due settimane dalle Politiche, a condizionare il percorso di avvicinamento al voto per la compagine di Matteo Salvini potrebbe essere una foto pubblicata su Facebook. Nello scatto, che ritrae un volantinaggio a favore del partito leghista, viene inquadrato Ciccio La Rosa, l’ex sindaco di Niscemi e oggi consigliere comunale, arrestato l’anno scorso con la pesante accusa di voto di scambio politico-mafioso per le elezioni del 2012, quando il politico ex Mpa e poi vicino ai Forconi vinse la competizione al ballottaggio. Scarcerato in estate, La Rosa resta indagato per il presunto sostegno avuto dai referenti mafiosi sul territorio in cambio di denaro.

«Impresentabile? Non sono certo candidato – commenta il diretto interessato a MeridioNews -. La scelta di fare campagna elettorale per la Lega è un atto di coerenza, visto che sono un ex Mpa e nel 2006 il Movimento per l’autonomia si alleò alle Politiche con l’allora Lega Nord. In consiglio comunale abbiamo anche costituito un gruppo che ha aderito alla Lega e quindi impegnarci in queste settimane non ha nulla di strano». La Rosa specifica poi che al momento si tratta di un’adesione ai programmi politici, mentre non è avvenuta una iscrizione ufficiale – «c’è una simpatia», chiosa -, mentre glissa quando gli si chiede chi gli abbia dato la pettorina della Lega: «Non è difficile trovarne».

Pur essendo in provincia di Caltanissetta – nonostante i risultati del referendum del 2015 sull’adesione all’area metropolitana di Catania, i cui effetti sono stati poi annullati dall’Ars -, Niscemi, per quanto riguarda l’elezione del senato, è inserita nel collegio di Acireale insieme agli centri del Catanese. A concorrere per il seggio che verrà assegnato con il sistema uninominale per la Lega ci sarà Angelo Attaguile. «Non conosco questo signore – dichiara il parlamentare uscente, facendo riferimento a La Rosa -. La foto mi è stata segnalata ieri sera e ho subito telefonato al prefetto per ufficializzare la presa di distanza. Non voglio alcun voto da persone che hanno accuse così pesanti. Da componente della commissione antimafia ho avuto modo di accedere alle carte dell’inchiesta in cui è coinvolto e l’anno scorso ho anche evitato di andare a Niscemi, durante il tour di Matteo Salvini in Sicilia». Attaguile, che è coordinatore della Lega in Sicilia Orientale, addebita la responsabilità di avere consentito a La Rosa di avvicinarsi alla Lega all’altro coordinatore isolano, il deputato uscente Alessandro Pagano. «So che conosce La Rosa e che il gruppo in consiglio a Niscemi è stato formato avendo lui come referente a livello regionale – spiega Attaguile -. Non so chi abbia distribuito quelle pettorine, ma forse andrebbe chiesto a Pagano proprio perché io non ho avuto alcun contatto con La Rosa». 

Contattato da MeridioNews, Pagano nega ogni coinvolgimento. «Quel Comune rientra nella circoscrizione coordinata da Attaguile – replica -. L’anno scorso, quando sono andato a Niscemi La Rosa non c’era, non l’ho incontrato. Lì come persona di fiducia c’è la consigliera Valentina Spinello, della quale posso garantire l’integrità morale». A pubblicare la foto però è stata proprio Spinello, in passato assessora quando La Rosa era sindaco. Inoltre, in un’altra fotografia che gira sui social network si vede Pagano accanto al figlio di La Rosa, in un incontro pubblico della Lega dello scorso ottobre, al quale ha preso parte anche Matteo Salvini.  

A intervenire sulla vicenda è lo stesso Salvini, candidato premier alle Politiche del 4 marzo. «Mi sta informando lei – dichiara al telefono il segretario del Carroccio -. Non conosco La Rosa, e non ero neanche a conoscenza dell’esistenza di un gruppo consiliare a Niscemi. Gruppo che escludo possa essere stato riconosciuto dal movimento nazionale. Come Lega abbiamo escluso dalla lista dei candidati persone che avevano una multa, figurarsi se ci interessiamo all’appoggio di indagati per voto di scambio con la mafia. Tuttavia – aggiunge Salvini – è chiaro che non possiamo impedire a nessuno di fare campagna elettorale, ma sottolineo che devono essere intese come azioni a titolo personale. Le pettorine? Abbiamo distribuito tanto materiale in questi anni». Un’ultima battuta sulla possibilità di tornare a Niscemi per chiarire la questione. «Ci tornerò ma da presidente del consiglio – conclude Salvini -. Come capo di un governo che non fa sconti sulla legalità e l’onestà, a differenza di altri». Dal canto suo La Rosa assicura di non essere scalfito da queste prese di distanza: «Io andrò a votare Lega, perché mi riconosco nelle loro idee».


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