Li hanno richiesti le municipalità e l'assessorato alla Cultura li ha finanziati. Sono i concerti di musica napoletana che, a fine dicembre dello scorso anno, hanno riempito le piazze di alcune circoscrizioni di Catania. Ma Orazio Licandro si difende: «Abbiamo proposto un'offerta che raggiungesse tutti i tipi di pubblico»
Natale 2014, dal Comune seimila euro per i neomelodici Licandro: «Abbinato al teatro la musica nazionalpopolare»
«In occasione delle prossime feste natalizie, l’amministrazione comunale intende sostenere e organizzare iniziative in ogni settore dell’arte e della cultura, finalizzate alla promozione, a fini turistici, socio-economici e culturali dell’immagine della città e del suo tessuto produttivo». Comincia così la delibera per la realizzazione degli spettacoli natalizi 2014-2015 nelle circoscrizioni del Comune di Catania. L’idea di Palazzo degli elefanti era di «valorizzare le aree decentrate» etnee, «inserendo in un unico grande cartellone anche iniziative volte allo sviluppo della cultura catanese e alla valorizzazione dell’immagine folkloristica della città». Ed è così che tra gli eventi sponsorizzati dalla direzione Cultura spuntano tre concerti, del costo di duemila euro ciascuno, che coinvolgono tutti il cantante neomelodico Nino Marchi, in tre zone diverse della città: il Fortino, Librino e Picanello. Un costo complessivo di seimila euro, approvato proprio quando, per la rassegna Natale 2014, l’amministrazione stabiliva in mille euro il «sostegno economico massimo dei costi dell’organizzazione attraverso la compartecipazione alle spese tecniche» degli organizzatori privati. Budget che, evidentemente, non era da applicarsi agli appuntamenti natalizi proposti all’interno delle municipalità.
Ed è così che l’artista neomelodico Nino Marchi spunta in tre serate diverse: il 19 dicembre a Librino in allegria, ospite d’eccezione del concerto di un’altra neomelodica, Cristina Pennisi (rampolla di Gianni Vezzosi); il 27 dicembre in piazza Palestro, in tandem col maestro Brigantony, «cantautore della canzone siciliana nel mondo»; infine il 28 dicembre in piazza delle Universiadi, a Picanello. Tutti eventi costati ciascuno duemila euro di cachet artistici e ottomila euro di «servizi complementari quali palco, service audio e luci, bagni chimici, ambulanze, squadra antincendio e Siae». Spese da intendersi «a carico del Comune».
«Abbiamo proposto un’offerta che raggiungesse tutti i tipi di pubblico», afferma Orazio Licandro, assessore etneo ai Saperi e alla Bellezza condivisa. «Accanto a spettacoli culturalmente più elevati ne abbiamo programmati altri di carattere più popolare, gratuiti per tutta la cittadinanza», dice. E i concerti neomelodici rientravano proprio in questo contesto: «Dalle municipalità di Catania è arrivata una richiesta, del tutto legittima, di eventi decentralizzati. Poi, certo, alcune cose possono piacere o non piacere…», afferma Licandro. Il quale, alcuni giorni fa, aveva annunciato «un profilo alto di eventi culturali di un certo tipo». Intanto, trentamila euro (duemila di cachet, più ottomila di servizi complementari, moltiplicati per tre serate) sono andati per gli spettacoli dei neomelodici (e di Brigantony). «Ci sono stati degli avvisi pubblici e queste sono le proposte che ci sono arrivate», commenta l’assessore. Che, in merito al limite sforato dei mille euro, spiega: «Il bando parlava di diverse tipologie di intervento: nei quartieri non era previsto alcuno sbigliettamento, era tutto gratis, quindi era necessario un sostegno più ampio». I ticket d’ingresso erano invece ammessi nel centro storico: «E anche lì abbiamo trovato il modo per sostenere almeno le spese dei service, e questo è meritorio». Certo è che «non tutti gli appuntamenti devono avvenire in centro». «Non è che bisogna essere sempre… – si interrompe Orazio Licandro – Insomma, abbiamo solo abbinato al teatro spettacoli di musica nazionalpopolare».