L’apertura della succursale del Museo egizio di Torino a Catania dovrebbe avvenire entro la fine del 2017, ma il prossimo passaggio potrebbe essere la presentazione di una mostra che da Torino verrà trasferita e ospitata nella futura sezione catanese di via Crociferi. A spiegarlo a MeridioNews è l’assessore alla Cultura Orazio Licandro. «Si tratta di una collaborazione molto complessa negli aspetti giuridici e burocratici – afferma -. L’inizio dell’attività della sede museale etnea sarà consequenziale allo svolgimento di una mostra che dovrebbe essere allestita nel capoluogo piemontese il prossimo Marzo. In seguito sarà spostata da noi e rappresenterà la prima iniziativa di particolare rilievo culturale riguardante l’apertura del museo».
Nei giorni scorsi è stata firmata a Torino la sottoscrizione dell’accordo quadro finalizzato all’apertura della succursale etnea del museo. Tra i presenti la presidente Evelina Christillin e il direttore Christian Greco, i quali, in presenza della soprintendente piemontese Luisa Papotti, hanno incontrato il sindaco di Catania Enzo Bianco e l’assessore Licandro.
In pieno accordo con il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, il Museo egizio intende valorizzare una selezione di reperti egizi – attualmente custoditi nei depositi di via Accademia delle Scienze – affiancandoli ad alcune collezioni ellenistiche presenti in Sicilia, da esporre nel Convento dei Crociferi, che si trova nell’omonima via, famosa per il prestigio e la bellezza del suo barocco nonché riconosciuta come patrimonio dell’Unesco.
«Il Ministero – assicura la soprintendente per Archeologia, belle arti e paesaggio di Torino Luisa Papotti – sostiene fortemente l’iniziativa della città di Catania poiché offre l’opportunità di veicolare un modello culturale e gestionale di successo». Il sindaco Bianco sottolinea che «si tratta del primo caso italiano di collaborazione fra una grande museo internazionale e una città che punta sulla valorizzazione dei beni culturali come volano di sviluppo e di cambiamento».
Le parole della presidente del Museo egizio piemontese Christillin testimoniano l’importanza di questo accordo che «ci consente di proseguire un percorso di diplomazia culturale iniziato con progetti di inclusione sociale che a Catania e in tutta la Sicilia potranno coinvolgere nuovi pubblici e i legami tra i popoli e le culture del Mediterraneo».
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