Morto Sinisa Mihajlovic, l’ex allenatore del Catania era ricoverato da giorni

Una notizia temuta, che in questi minuti sta scuotendo il mondo sportivo, e non solo, del nostro paese. A 53 anni ci ha lasciati Sinisa Mihajlovic. L’ex allenatore del Calcio Catania, nell’ottobre 2019, aveva scoperto di essere malato di leucemia. Un male oscuro, nonostante il quale aveva continuato ad allenare, a volte a distanza, il Bologna, sua ultima squadra.

A comunicare il decesso la famiglia con un comunicato che riportiamo integralmente: «La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel.dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato».

Da calciatore Mihajlovic aveva inziato la carriera nell’allora Jugoslavia e nel 1990 aveva vinto la Coppa dei Campioni battendo in finale l’Olympique Marsiglia. Poi l’arrivo in Italia, nel 1992, ed i trascorsi con Roma, Sampdoria, Lazio, Inter. Da allenatore aveva cominciato proprio a Bologna, ma una delle sue parentesi più felici fu proprio a Catania. Con il club rossazzurro conquistò la salvezza nella stagione 2009/2010, ricordata dai tifosi per la storica vittoria in casa della Juventus per 2-1 ed al “Massimino” con l’Inter, lanciata verso il “triplete”. Poi le esperienze con Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona (anche se solo per pochi giorni) e la seconda alla guida del Bologna. Tra il 2012 ed il 2013 è stato alla guida della nazionale serba.

Negli ultimi giorni il tecnico di Vukovar era stato ricoverato in clinica per il peggiorare delle sue condizioni. Un “duro dal cuore d’oro” che mancherà non solo agli appassionati di calcio.


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