Dopo la denuncia dei genitori di Domenico Bandieramonte, la procura di Catania ha già aperto un'inchiesta e disposto il sequestro della salma. «Sono certo che la magistratura farà chiarezza su quanto accaduto», dichiara l'assessore regionale alla Salute
Morte bimbo, commissione d’indagine all’ospedale S. Marco Razza: «Capire se tutte le procedere sono state corrette»
Una commissione di indagine interna è stata istituita all’interno dell’ospedale San Marco di Catania dopo il caso di Domenico Bandieramonte, il bambino di quattro anni che è morto ieri sera nel nosocomio pediatrico di Taormina dopo essere stato ricoverato il 4 luglio nell’ospedale etneo. A darne notizia è stato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza spiegando che «Su mia disposizione il direttore sanitario dell’ospedale San Marco, Antonio Lazzara, ha già istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero».
La vicenda è iniziata lunedì 4 luglio quando il bambino è stato portato al Pronto soccorso del San Marco per un disturbo intestinale. «Vomitava e aveva mal di pancia – ha denunciato la mamma del bimbo, Ambra Cucina – una semplicissima intossicazione. Me lo hanno ucciso, lo hanno devastato. Dal primo momento in cui gli hanno infilato in gola un sondino, non si è capito più nulla e non l’ho più potuto vedere». Stando a quanto sostengono i genitori, la morte del bambino sarebbe stata dovuto a un batterio – l’enterococco – che ha colpito i reni.
Dopo la denuncia dei familiari, la procura di Catania ha aperto un’inchiesta disponendo il sequestro della salma. «Sono personalmente addolorato per la morte del piccolo Domenico – ha aggiunto l’assessore Razza – È una notizia che mi sconvolge come amministratore, come uomo e come padre. Sono certo che la magistratura farà chiarezza su quanto avvenuto ma, nel frattempo, è importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto. Voglio esprimere la vicinanza dell’intera Regione Siciliana alla famiglia – ha concluso – e a tutti i medici del nosocomio che, ogni giorno, lavorano con serietà e abnegazione».