Udienza preliminare nell'ambito di una delle tranche dell'inchiesta Mare Monstrum, condotta dalla Procura di Palermo. L'ex deputato Fazio è invece chiamato a rispondere di corruzione, rivelazione di segreti di ufficio e traffico illecito di influenze
Morace, l’armatore patteggia un anno e sei mesi Sull’ex sindaco Fazio decisione rinviata a ottobre
È stata rinviata al prossimo 8 ottobre la decisione del gup di Trapani sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco e deputato regionale Mimmo Fazio avanzata dalla Procura di Trapani, nell’ambito di una delle tranche dell’inchiesta Mare Monstrum, condotta dalla Procura di Palermo.
Alla base della decisione del giudice di posticipare ad ottobre l’udienza preliminare che era in programma oggi, il difetto di notifica eccepito nei confronti dell’altro indagato, ovvero il magistrato Raffaele De Lipsis, ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa che secondo gli inquirenti si sarebbe adoperato – su richiesta di Fazio – per garantire esiti positivi ai ricorsi presentati dalla Liberty Lines nei confronti della Regione su rimborsi e adeguamenti tariffari per le tratte marittime loro assegnate. Il processo per entrambi, in caso di rinvio a giudizio, si svolgerebbe con il rito ordinario.
L’ex deputato Fazio è invece chiamato a rispondere di corruzione, rivelazione di segreti di ufficio e traffico illecito di influenze. Secondo quanto emerso dalle indagini, Fazio avrebbe utilizzato il suo ruolo di parlamentare regionale per favorire la compagnia di navigazione di proprietà della famiglia Morace in cambio di favori. Inoltre avrebbe riferito circostanze che dovevano restare segrete, legate a quanto emergeva nell’ambito del Parlamento regionale e, soprattutto, da alcuni approfondimenti condotti dalla Commissione regionale antimafia allora presieduta dall’attuale presidente della Regione Nello Musumeci, della quale Fazio era vicepresidente.
Altra contestazione fatta a Fazio è quella che riguarda la condotta sull’assegnazione alla Liberty Lines di una parte delle banchine del porto di Trapani. In questo caso, l’ex parlamentare regionale avrebbe esercitato pressioni sulla dirigenza dell’Irsap, l’ex consorzio dell’area industriale, che ne deteneva il controllo. Pressioni effettuate anche sulla dirigente della Regione Dorotea Piazza che si occupò della definizione del bando per l’assegnazione delle rotte navali poi affidate alla Liberty Lines.
Hanno scelto invece di patteggiare l’armatore Ettore Morace, a un anno e sei mesi, e l’imprenditore Leonardo Carpinteri, titolare della nota azienda Stefania Mode, a un anno per corruzione, con pena sospesa. Secondo gli investigatori, Fazio avrebbe utilizzato il suo ruolo di deputato regionale per favorire l’azienda Stefania Mode, intascando mazzette simulando forniture di vino inesistenti. Dall’imprenditore, secondo i magistrati, Fazio avrebbe ricevuto 24mila euro nel 2016 e 50mila euro nel 2017, tra cui 47mila euro per la fornitura di 800 bottiglie di vino provenienti da una delle cantine di proprietà dell’ex sindaco di Trapani.
Morace, interrogato dai magistrati, avrebbe parlato dei rapporti con la famiglia Fazio ammettendo che i regali erano frutto dell’accordo di corruttela. Morace avrebbe sostenuto la campagna elettorale dell’amico alle amministrative del 2017 e la ristrutturazione di alcune proprietà, tra cui un bed and breakfast che insiste nel cuore del centro storico. Secondo la ricostruzione della Procura, l’armatore avrebbe sborsato nei confronti dell’ex parlamentare regionale trapanese 48.506 euro nel 2016, 95.160 euro nel 2014, 4.500 euro nel 2015.