Migliora la condizione atletica, mancano le vittorie Marcolin vuole un Catania più offensivo a Chiavari

Nel corso della prima intervista come allenatore del Catania, Dario Marcolin illustrò il suo progetto per risollevare la classifica. I rossazzurri, reduci dalle brillanti vittorie contro Perugia e Pro Vercelli, secondo i piani del tecnico avrebbero dovuto continuare a giocare col nuovo modulo da lui voluto, il 4-3-1-2. Ciò, sia per ragioni di «disponibilità di organico», sia perché «bisogna osare per recuperare terreno» e sia in casa che in trasferta perché «bisogna che la squadra assuma un’identità chiara, e la mantenga su ogni campo». Alle parole di Marcolin, purtroppo per la classifica del Catania, sono andati contro i fatti. Dopo di allora arrivarono il pareggio contro il Crotone, in casa, poi la sconfitta esterna a Pescara (in superiorità numerica), infine il ribaltone interno del Frosinone (1-2). Tre risultati, soprattutto l’ultimo della serie, che hanno evidenziato la pessima condizione atletica della squadra ed aperto al possibile esonero di Marcolin, imputato di non avere saputo o voluto adottare una tattica più adatta al momento di difficoltà dei suoi.

Caso non è che, al termine del trittico di partite Crotone-Pescara-Frosinone, accada una piccola grande rivoluzione. Fu esonerato il preparatore atletico Ventrone, Marcolin passò al 3-5-2. Due cambiamenti che, ricordati gli eventi che li hanno accompagnati, appaiono più che mai collegati l’uno con l’altro. Tanto più che il 3-5-2 è un modulo, spiegò Marcolin «che dà maggiore copertura» perché permette di «coprire più campo facendo meno fatica». L’ideale per una squadra in debito di ossigeno, specie nel secondo tempo.

Schierato col 3-5-2, per limitate i danni dovuti alla condizione atletica, il Catania è uscito imbattuto da campi caldi come Bari e complicati come Vicenza. In due trasferte ha ottenuto lo stesso bottino conquistato in tutte le precedenti, due punti. Un rendimento che, se accompagnato dalla vittoria interna contro lo Spezia, avrebbe significato perfetta media inglese e una posizione di classifica non confortante ma diversa, migliore. Mancata vittoria (sconfitta sfiorata) che ha evidenziato i limiti ed i difetti del 3-5-2.

Senza un regista di ruolo, che difatti Marcolin affermava «non serve nel 4-3-1-2», il 3-5-2 offre ottima copertura difensiva ma penalizza tantissimo il gioco degli attaccanti, vero punto forte del Catania, costringendo Rosina ad arretrare. Ciò, numeri alla mano, è accettabile in trasferta, dove il Catania, visti gli scontri diretti che lo attendono, può anche accontentarsi di non perdere. Però, solo con l’obbligo di vincere a tutti i costi al Massimino, dove la vittoria manca da Gennaio, dal 2-0 sul Perugia imposto col 4-3-1-2.

La statistica dice che l’unico modulo efficace per vincere in casa è il 4-3-1-2, ma pure che per interpretarlo a dovere serve una condizione atletica impeccabile, non quella del secondo tempo di Catania-Frosinone. I guai, per Marcolin, sono proprio qui. L’allenatore sa bene i limiti del suo 3-5-2, sa di non potere rischiare un modulo più offensivo prima che la squadra torni in forma, sa che Neri ha avuto poco tempo per lavorare sui muscoli, ma sa pure che per vincere serve rischiare e che solo con le vittorie la squadra potrà salvarsi.

A Chiavari, sabato prossimo, i rossazzurri saranno impegnati nella delicata trasferta contro la Virtus Entella. I liguri, in lotta per non retrocedere, sono reduci da una settimana complicata. Il presidente della società Gozzi è stato recentemente arrestato e rilasciato mercoledì, ed in più il club potrebbe presto essere coinvolto in un’indagine federale circa la sospetta combine del risultato di Frosinone-Entella 3-3. Marcolin, al chiuso di Torre del Grifo, medita alcuni accorgimenti tattici per schierare un Catania più offensivo e cogliere l’occasione. Con una settimana di lavoro piena, la seconda, il nuovo preparatore atletico Neri dovrà consegnarli un Catania pronto ad osare di più ed a fare risultato pieno anche in trasferta. 


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