Nella città dello Stretto gli isolatori testati nel centro d'eccellenza Cerisi sono stati applicati su due immobili e sotto la fontana del Montorsoli. «È come se fosse una scatola appoggiata su questi meccanismi che gli consentono di muoversi e di oscillare in caso di sisma»
Messina, dispositivi antisismici su due palazzi «L’edificio si muove e resiste a forti terremoti»
A Messina, dopo il devastante terremoto del 1908, le abitazioni furono ricostruite rispettando le norme sismiche dell’epoca. Ma è passato più di un secolo e quasi nessuno degli edifici pubblici e privati della città dello Stretto ha un certificato di vulnerabilità sismica che attesti la resistenza a un eventuale terremoto. L’allarme è scattato anche per le scuole: 122 non possiedono certificato antisismico, solo una, l’istituto Manzoni, fa eccezione. L’ultimo caso riguarda la Leopardi, nel complicato rione Minissale, chiusa dopo le proteste dei genitori.
Eppure proprio a Messina esiste un centro di eccellenza, il Cerisi, che attira imprenditori internazionali per testare i più moderni dispositivi antisismici. E in due edifici, costruiti negli ultimi anni nel capoluogo peloritano, sono state applicate queste tecnologie che consentono a chi ci abita di dormire sonni tranquilli. Si tratta di un palazzo che è stato costruito sul viale Europa, in pieno centro, e uno di sette piani sul torrente Trapani, il palazzo Leonardo. C’è poi anche una fontana del Montorsoli che si trova all’interno della nuova sede museale di viale della Libertà, che è stata posizionata su una base sorretta da colonne con isolatori sismici.
A spiegare come funzionano questi meccanismi è il costruttore di palazzo Leonardo, l’ingegnere Salvatore Sciacca. «Si tratta di isolatori a pendolo inverso. Sono dispositivi realizzati con una forma concava che permettono di scorrere per più o meno 25 centimetri in tutte le direzioni». L’edificio al di sopra degli isolatori è come se fosse una scatola «appoggiata su questi meccanismi che gli consentono di muoversi e di oscillare in caso di sisma».
Ecco perché, a differenza di altri edifici, palazzo Leonardo è stato costruito mantenendo una distanza di 40 centimetri dagli altri immobili confinanti. «Basta guardare i giunti di collegamento per rendersene conto – conclude l’ingegnere – questo palazzo può resistere a un sisma del decimo grado Mercalli. Un terremoto veramente distruttivo».