Messina, scuole tra rischio sismico e poca igiene Dirigente: «Nessuna adesso è totalmente sicura»

Il crollo della scuola ad Amatrice ha fatto alzare il livello di attenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici anche a Messina. Dopo l’indagine della Procura e le ispezioni dell’ispettorato del lavoro che hanno portato la scorsa settimana alla chiusura della scuola Ettore Castronovo di Bordonaro, dichiarata non sicura dal punto di vista sismico, oggi a palazzo Zanca seduta congiunta di terza e settima commissione per fare il punto sullo stato di salute dei plessi scolastici cittadini. 

Il quadro che ne è venuto fuori non è dei migliori. Il dirigente alla Manutenzione stabili comunali, Francesco Ajello, ha messo nero su bianco in una relazione le carenze dell’intero patrimonio scolastico del Comune di Messina. E la fotografia che ne viene fuori offre un quadro sconfortante. «Le scuole di pertinenza comunale tra immobili di proprietà ed in affitto sono circa 112 plessi scolastici e quasi tutti necessitano di interventi di messa in sicurezza relativamente ad adeguamento di norme igienico-sanitarie, di adeguamento alle norme CEI degli impeti elettrici e termici o di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio o – si legge nel documento – di verifica della vulnerabilità sismica delle strutture». Per quanto riguarda le verifiche sismiche, si potrà stabilire se le scuole sono a norma soltanto «dopo aver effettuato le indagini strutturali, per le quali è in corso di ultimazione un appalto». Discorso analogo, scrive il dirigente, «per le verifiche degli elementi non strutturali dei solai per le quali è stato acquisito apposito finanziamento e in atto in corso di esecuzione per 18 plessi scolastici». 

Se già così la situazione non fosse preoccupante il dirigente nella sua relazione puntualizza che «le scuole sulle quali sono state effettuate verifiche sismiche ad oggi sono cinque, e tutte e cinque hanno avuto la necessità di interventi di miglioramento sismico». Tuttavia anche le uniche due scuole dove sono stati eseguiti gli adeguamenti sismici – la Manzoni e la Salvo D’Acquisto – non sono esenti da rischi perché l’adeguamento non ha riguardato «gli interventi che dovessero essere necessari a seguito delle verifiche sui solai». Ciò fa sì dunque che al momento non sia possibile «stabilire la sicurezza “assoluta”» di alcun fabbricato.

Per fronteggiare questa situazione il dirigente alla Manutenzione degli stabili comunali ha dichiarato in commissione che se «da una parte c’è la necessità di reperire maggiori risorse per impedire che il degrado possa incrementarsi e fronteggiare piccole manutenzioni; dall’altro la necessità di programmare interventi di maggior respiro». 

Al termine di tutti gli interventi l’assessore Pino ha spiegato che è vero che «serve avviare seria programmazione» e per cominciare è necessario avviare una mappatura. «Abbiamo già avviato un dialogo con il dirigente della Direzione territoriale del lavoro e gli ordini di ingegneri e architetti – ha dichiarato l’assessore – per effettuare uno screening nei vari plessi scolastici».


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