«Matteo Messina Denaro faceva la chemio con me ogni lunedì. Stavamo anche nella stessa stanza, era una persona gentile, molto gentile». Sono queste le parole di una donna che ha raccontato di avere condiviso le sedute per la terapia con il superlatitante catturato questa mattina nella clinica privata La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo, di Palermo. «Ci sono anche alcune mie amiche che hanno il suo numero di telefono. Lui mandava messaggi a tutti – ha aggiunto la paziente parlando ai microfoni di Tv2000 – E ha scambiato degli sms con una mia amica proprio fino a questa mattina. Lei è ora sotto shock a casa».
Anche la donna è ancora sconvolta per avere condiviso, una volta a settimana per lungo tempo, la stanza delle terapie con l’ex superlatitante. «Ho fatto la chemio con un boss, incredibile! Anche in estate veniva a maniche lunghe e veniva chiamato Andrea», aggiunte la donna. E, in effetti, Andrea Bonafede è l’identità presa in prestito per il documento dall’ormai ex superlatitante che, già questa settimana, potrebbe comparire nell’aula bunker di Caltanissetta dove è imputato in un processo con l’accusa di essere il mandante delle stragi di via D’Amelio e Capaci.
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