Messina, Cateno De Luca di nuovo contro l’hotspot «Sono fuggiti altri cinque migranti, adesso basta»

«Ho appreso che altri cinque migranti sono fuggiti dall’hotspot di Bisconte, gli stessi del gruppo dei trenta che qualche notte fa è arrivato in città». Inizia così una nota del sindaco di Messina Cateno De Luca, con cui si dà notizia di un nuovo allontanamento dal centro d’accoglienza. Il primo cittadino già a luglio aveva minacciato di fare sgomberare i locali che un tempo ospitavano una caserma, se il Viminale non avesse provveduto a trovare una sistemazione alternativa. Alla fine l’ordinanza del sindaco era stata annullata dalla prefetta, ma il tutto era avvenuto in un clima più moderato rispetto alle polemiche dei mesi passati quando in ballo c’era il controllo dei rientri dei fuorisede in piena emergenza Covid.

«Tutto ciò mi amareggia perché ho dato la mia disponibilità affinché si potesse continuare a utilizzare la struttura in sicurezza, nelle more che venga chiusa. Avevo infatti preteso che tutto ciò andava bene a patto che non si verificassero più situazioni incresciose come quella di qualche settimana fa – continua De Luca -. Ricordo che ancora ci sono una ventina di migranti a piede libero, di cui non si ha nessuna traccia. A questi si aggiungono gli altri cinque. A questo punto dico basta perché la pazienza ha un limite».

Il sindaco messinese lancia un appello alla prefettura affinché venga alzata la voce nei confronti del ministero degli Interni. «La invito anche a sollecitare chi di dovere per giungere alla conclusione dell’istruttoria e mettere un punto su questa spiacevole vicenda. Darò una settimana di tempo, oltre la quale non sopporterò più tali soprusi. Se le cose non cambieranno, lunedì ci sarò io all’interno dell’hotspot e non mi muoverò fino a quando non raggiungerò l’obiettivo: la chiusura definitiva».


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