Dieci medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per la morte di un nisseno di 68 anni, Salvatore Torretta, deceduto all’ospedale Sant’Elia il 10 gennaio. Ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo dell’uomo così come disposto dal sostituto procuratore Dario Bonanno. Incaricati dalla procura la medico legale Veronica Arcifa e l’infettivologo Francesco Carlo Zipper.
A presentare denuncia alla polizia sono stati i fratelli dell’uomo. Stando a quanto è stato ricostruito finora, il giorno di Natale, Torretta era stato portato a bordo di un’ambulanza del 118 al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia per un malessere fisico. Secondo il racconto dei familiari, l’uomo avrebbe atteso sei ore e, dopo gli esami e le cura del caso, era stato dimesso con la diagnosi di distorsione alla caviglia. In sede di denuncia, però, i parenti – assistiti dall’avvocata Francesca Cocca – hanno riferito che la distorsione alla caviglia sarebbe stata una conseguenza del suo malessere e non il motivo principale per cui era stato portato in ospedale.
Nei giorni successivi al suo rientro a casa, le condizioni del paziente sarebbero peggiorate. Il 3 gennaio l’uomo, che era in cura anche per altre patologie, è stato portato di nuovo in Pronto soccorso e ricoverato, il giorno dopo, nel reparto di Malattie infettive perché positivo e sintomatico per Covid-19. Torretta è rimasto ricoverato in ospedale per una settimana fino a quando, il 10 gennaio, ai familiari è stato comunicato il decesso. Adesso, con la presentazione della denuncia, i parenti chiedono di fare luce su quanto accaduto.
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