Maximilian Hecker: Lady Sleep

Dopo un passato da batterista in gruppi rock tedeschi, e dopo i due precedenti lavori da solista  “Infinite Love Songs” (2001) e “Rose” (2003), firmati Kitty–Yo, il giovane Maximilian Hecker ci offre “Lady Sleep”, un album quasi sentimentale ma nel senso più bello del termine, capace di emozionare chiunque si accinga ad ascoltarlo.

 

Ogni traccia sembra essere un “inno pop malinconico”, come Hecker stesso ha affermato. Ma, è chiaro, non si tratta di “pop” qualunque. Pianoforte, violini e violoncelli, chitarre acustiche e solo un accenno di chitarra elettrica in “Yeah, Eventually She Goes”, il tutto accompagnato e sostenuto dalla sua voce che sembra sfuggire alla gravità, leggera e libera, come se fluttuasse da un pezzo all’altro. Una voce che ricorda Thom Yorke per l’altezza e il falsetto quasi femminili, che non tocca mai i registri più bassi, voce capace di fare musica già da sola.

 

Sonorità profonde e testi altrettanto intensi, che parlano d’amore e con amore, che si rivolgono all’amata proprio come fossero poesie dei migliori trovatori del passato.

 

Testi descrittivi che richiamano alla mente immagini di una natura più o meno confortevole, di un amore più o meno corrisposto. E testi ermetici, come “Dying” il cui contenuto è un semplice, carico di emozioni, “I’m Dying”.

 

“Lady Sleep” scivola via come un brivido forte e allo stesso tempo leggero. Senza dubbio un disco riflessivo e profondo, “the hiding place for my torn heart” (“Birch”).

 

 

TRACK – LIST

1-     Birch

2-     Anaesthesia

3-     Summer Days In Bloom

4-     Daze Of Nothing

5-     Everything Inside Me Is Ill

6-     Full Of Voices

7-     Help Me

8-     Snow

9-     Dying

10- Yeah, Eventually She Goes

11- Lady Sleep

 

 

Link utile: www.maximilian-hecker.com

 

 


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