Maurizio Bernava (Cisl): “Nella formazione tempi maturi per separare destino di lavoratori e enti formativi”

IL TIMORE E’ CHE DIETRO QUESTA DECISIONE CI POSSANO ESSERE BEGHE INTERNE DI PARTITO

E’ previsto per stamattina l’incontro, richiesto con urgenza dalla Cisl siciliana, tra l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra, ed i segretari generali dei sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente, Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone. Argomento di confronto: la vicenda della revoca allo Ial Sicilia dell’accreditamento e gli effetti della scelta politico-amministrativa attuata dal Governo regionale sull’intero sistema formativo regionale.

Abbiamo già descritto in un nostro precedente articolo i possibili scenari, alcuni dei quali disegnati e attuati dall’amministrazione regionale come ci ha confermato il dirigente generale al ramo, Anna Rosa Corsello. Di seguito riportiamo, invece, la posizione della Cisl siciliana particolarmente preoccupata non solo per gli effetti sull’intero settore della decisione di definanziare lo Ial Sicilia, ma anche per le modalità, adottate dal Governo e dall’assessore Scilabra, per assumere il delicatissimo, seppur legittimo, provvedimento.

“Una scelta così delicata – ci dice Bernava – non può limitarsi a un comunicato stampa. Nelle stesse condizioni dello Ial c’è il 90 per cento degli enti formativi. La questione, quindi, assume carattere generale e tocca il futuro dei lavoratori e dell’intero sistema. Per tale ragione abbiamo chiesto e ottenuto dall’assessore Scilabra un confronto immediato anche per gli Sportelli multifunzionali”.

Cosa intende dire il segretario Bernava quando precisa che “nelle stesse condizioni economico-finanziarie dello Ial – vi sono quasi tutti gli enti formativi”?

Tutto ha inizio con il peccato originale del Governo precedente, retto da Raffaele Lombardo. “Con al legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, gli enti formativi – aggiunge Bernava – pagavano solo quando la Regione erogava il finanziamento e questo era contenuto nell’Atto di adesione stipulato tra le parti. Col passaggio al Fondo sociale europeo e gli affidamenti oltre soglia nella convenzione, gli enti formativi hanno sottoscritto di possedere una capacità finanziaria pari all’importo aggiudicato. Ma chi ce l’ha questa capacità finanziaria?”.

Dalle parole del segretario della Cisl dell’Isola emerge con chiarezza il paradosso del mancato rispetto di una clausola contenuta nel contratto siglato da tutti i soggetti che si sono aggiudicati il servizio con l’amministrazione regionale.

“E di questo il Governo precedente ne era consapevole come ne è consapevole l’attuale – ci ricorda Bernava – per cui se la scelta adottata per lo Ial è per il Governo Crocetta principio generale, allora riguarderà tutti”.

Come sempre, Bernava è chiaro, attento e pungente. Il leader dell’organizzazione sindacale punta il dito sull’approssimazione con la quale avrebbe operato il Governo regionale.

“Prima di assumere un provvedimento di tale portata – precisa Bernava – l’assessore Scilabra avrebbe dovuto confrontarsi con i sindacati e fornire adeguate garanzie circa la fattibilità giuridica, tecnica ed amministrativa del percorso volto a garantire i lavoratori. L’approccio ci è apparso, da subito, approssimativo”.

E’ preoccupato il segretario siciliano della Cisl per il rischio di un salto nel buio che pregiudicherebbe il futuro di migliaia di lavoratori.

“E’ giunto il momento di separare il destino dei lavoratori da quello degli enti – sottolinea Bernava – attraverso un percorso attuabile, condiviso e lontano da beghe politiche”.

A preoccupare la Cisl, anche l’improvvisazione di un provvedimento che trasferirebbe al Ciapi di Priolo risorse e lavoratori. Ricorda Bernava che gli ispettori dell’Olaf (Ufficio anti frode dell’Unione europea), proprio pochi mesi fa, hanno avviato il processo di revoca dell’accreditamento nei confronti del Ciapi di Palermo per gli affidamenti di cui era stato destinatario e le assunzioni effettuate senza alcun bando pubblico. Un esempio che dimostra quanta attenzione serve proprio per evitare salti nel buio.

A prendere posizione anche il segretario regionale della Cisl Scuola responsabile Formazione professionale, Giovanni Migliore. “Esprimiamo grande preoccupazione sulla revoca dell’accreditamento dello Ial Sicilia e per le revoche già annunciate da tempo e per motivi diversi di Ancol, Lumen, Aram ed Aiprig – riferisce il segretario regionale della categoria -. Ci preoccupa sia per il destino dei lavoratori, sia per gli effetti che tali scelte potranno avere sul futuro del settore”.

Per l’esponente cislino, dietro la decisione affrettata del Governo Crocetta potrebbero celarsi motivi strettamente politici.

“Non vorremmo – dice Migliore – che questo provvedimento pesante per gli effetti sul settore e sui lavoratori derivi da beghe politiche all’interno di un partito”. Cosa, questa, che, se vera, osserva ancora l’esponente della Cisl, “potrebbe far precipitare il settore della Formazione in un caos sociale che peserebbe sui lavoratori. Finora i ritardi e gli errori dell’amministrazione nella gestione del Fondo sociale europeo – ricorda il responsabile della Formazione professionale dell’organizzazione sindacale – stanno gravando su tutti i lavoratori di tutti gli enti operanti in Sicilia che, comunque, continuano a lavorare, nonostante i ritardi e le continue incertezze sul loro futuro”.

 


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