Trapani, un intero quartiere trasformato in market della droga: in carcere madre e figlio

Madre e figlio sono stati arrestati dai carabinieri di Trapani per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo la ricostruzione dei militari, la donna 62enne e il giovane 35enne sarebbero stati i protagonisti di diversi episodi di spaccio di crack, hashish e cocaina nel quartiere popolare di Villa Rosina, tra febbraio e dicembre del 2022. Numerose anche le segnalazioni arrivate dai residenti della zona, che hanno lamentato il frequente e costante andirivieni di clienti dall’abitazione della donna. Un sistema di videosorveglianza e una grata in ferro installate dagli indagati per controllare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine e svolgere l’attività di spaccio in sicurezza. Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati segnalati alla prefettura diversi assuntori di sostanze stupefacenti, che avrebbero acquistato quotidianamente la droga dagli indagati. Quattro, invece, le persone denunciate per avere tentato di impedire ai carabinieri l’identificazione dei responsabili. La madre è stata portata nella la casa circondariale Pagliarelli di Palermo e il figlio nel carcere Pietro Cerulli di Trapani


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo