Mentre restano in carcere i presunti autori dell'omicidio del nipote del boss, commemorato stanotte sul luogo dell'accaduto e in altri quartieri popolari. Solo la polizia in tenuta antisommossa è riuscita a mantenere l'ordine pubblico
Manifesti, musica e fuochi d’artificio per Burgio L’autopsia: «Il giovane ucciso da colpo al cuore»
Una lunga veglia per Emanuele Burgio ha tenuta sveglia la Vucciria stanotte. Oltre un centinaio di giovani si è recato sul luogo dell’omicidio, dove sono state appese due gigantografie del 25enne ucciso nella notte tra domenica e lunedì. Musica napoletana a tutto volume, cori, sgasate con le moto e fuochi d’artificio, solo la polizia in tenuta antisommossa è riuscita a disperdere la folla che si era creata di fronte al locale antistante la vecchia trattoria della bisnonna di Burgio, la trattoria Zia Pina, chiusa ormai da tempo.
Manifesti e commemorazioni anche a Ballarò e in altre zone del centro storico. In tanti ricordano il giovane morto per un alterco dopo che con la sua automobile aveva urtato il braccio di Giovan Battista Romano, che insieme al padre e allo zio è ritenuto uno degli autori dell’agguato che è costato la vita a Burgio. Romano che resteranno in carcere, secondo quanto stabilito dal magistrato, che non ha creduto alla versione di Domenico, l’unico a parlare dei tre fermati, che aveva riferito di colpi sparati per legittima difesa, per paura dell’atteggiamento violento e provocatorio della vittima.
Manifesti e poster sono stati rimossi stamattina dalle forze dell’ordine. Intanto oggi è stato anche il giorno dell’autopsia sul corpo del 25enne, eseguita al reparto medicina legale del Policlinico. Burgio è stato raggiunto da tre colpi di pistola calibro nove, solo uno però sarebbe stato fatale, quello che lo ha colpito al cuore. La salma resta ancora nella camera mortuaria dell’ospedale Policlinico in attesa delle disposizioni della prefettura in merito ai funerali, al momento vietati.