Maniaco dei piedi: tanti casi, zero denunce Benedettini, vigilanza solo di notte

Chi è il «trentenne, basso, tozzo, pizzetto e occhi scuri» che giovedì sera ha molestato una studentessa rimasta a studiare fino a tardi all’interno dell’ex Monastero dei Benedettini di Catania? Dopo la pubblicazione del nostro articolo, sono arrivate a Ctzen altre segnalazioni di ragazze che avrebbero subito lo stesso approccio da parte di una persona che corrisponderebbe alla descrizione dell’uomo della Facoltà di Lettere. Episodi avvenuti in un arco di tempo ampio (alcuni si riferiscono ad anni fa, altri sono invece recenti), sempre in ambienti universitari e con dinamiche simili. Con un elemento in particolare che ritorna in tutte le testimonianze: la richiesta del «massaggio ai piedi».

Eppure tra le forze dell’ordine nessuno sembra aver mai sentito parlare di questo molestatore. Al comando dei carabinieri di piazza Dante, il più vicino al Monastero sede della facoltà di Lettere, non ne sanno niente. Mentre al commissariato di polizia Borgo-Ognina l’ultimo caso simile risale al 2010, quando un uomo fu arrestato dopo la segnalazione di alcune studentesse molestate sotto il ponte della circonvallazione vicino alla cittadella universitaria. Da allora nessuna denuncia, né segnalazioni informali. «Nessun caso seriale, solo qualche denuncia specifica e circoscritta a casi personali», sottolineano dal comando provinciale dei carabinieri, da cui arriva però un invito alle ragazze coinvolte. «Presentatevi nelle nostre sedi e denunciate, anche informalmente, solo così possiamo indagare». Esporsi. Mica facile se chi lo ha fatto attraverso i media, pur preferendo l’anonimato, raccoglie più critiche che sostegno.

«Queste donne devono denunciare – è dello stesso avviso Loredana Piazza, del centro antiviolenza Thamaia –; magari pensano di essere state stupide o ingenue, ma può capitare a tutti e non per questo qualcuno ha il diritto di approfittarsene». I commenti ironici? «Meglio non starli ad ascoltare – continua Piazza – solo così si può superare la vergogna di essere state ingenue».

Giovedì sera, intorno alle 19.30, il molestatore feticista ha approfittato del fatto che i corridoi del monastero dei Benedettini erano semideserti. «Ero in facoltà e mi sentivo protetta», ha detto la giovane studentessa. Nelle altre testimonianze, le ragazze raccontano invece di essersi trovate in compagnia o comunque in ambienti affollati, fattore che le ha aiutate a mandare via in breve tempo la persona che le importunava. Esiste, dunque, un problema sicurezza all’interno delle strutture universitarie? C’è una vigilanza sufficiente? Per quanto riguarda il monastero del Benedettini, certamente no. L’enorme struttura di piazza Dante, infatti, nei giorni feriali è sorvegliata dai vigilantes dell’Invincibile soltanto di notte, dalle 20 alle 8. Di mattina e nel pomeriggio, cioè quando ad usufruire del Monastero sono gli studenti, il servizio semplicemente non esiste. O meglio, non esiste più. «Fino a un paio di anni fa – spiega un vigilante che preferisce restare anonimo – prestavamo il servizio 24 ore su 24, adesso, con il taglio delle risorse, facciamo solo la notte». E la sicurezza degli studenti? «Io ho il compito di sorvegliare la struttura, non le persone».

[Foto di ilbagatta O_o ??????ql?]

Salvo Catalano

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