Se n’è andato in silenzio, come non era affatto nel suo stile, ma con quel fragore, certamente a lui più congeniale, che la notizia della sua scomparsa ha creato nel cuore di chi lo ha amato, anche in quella Catania che diventò in breve tempo una delle sue città adottive. Gianni Di Marzio è morto a 82 anni, lasciando senza parole tutta la gente colpita dal triste annuncio del figlio Gianluca, che ha dato al padre un dolce addio attraverso i social network. Nato a Napoli l’8 gennaio del 1940, prima allenatore, poi dirigente, ma da sempre scopritore di talenti, Gianni Di Marzio passò alla storia per aver scovato direttamente sui campi polverosi dell’Argentina quel Diego Armando Maradona, che nel giro di qualche anno riuscì a portare a Napoli e diventò il giocatore più forte del mondo, mettendo in crisi chi era certo che Pelè non avrebbe mai avuto rivali.
A Catania e al Calcio Catania è legato indissolubilmente soprattutto per aver portato la squadra in Serie A, con una storica promozione arrivata nella stagione 1982-83 sotto la guida del presidentissimo Angelo Massimino e alla presenza di ben quarantamila tifosi rossazzurri impazziti sugli spalti dell’Olimpico di Roma, in occasione degli spareggi che regalarono agli etnei il ritorno nella massima serie. Sulla panchina del Palermo si ritrovò invece nella stagione ’92-’93, in quella che fu la sua ultima annata sportiva da allenatore, prima di riprendere in pianta stabile a fare l’osservatore, ma anche il dirigente di diverse società di calcio italiane e addirittura il consulente di mercato del Queens Park Rangers, in Inghilterra, diventando nel tempo uno degli opinionisti più amati del panorama nazionale.
La città e il popolo catanese gli entrarono nel cuore, spingendolo ad acquistare quella casa che ogni estate lo ha portato a vivere per mesi nella zona della scogliera, poco prima di Aci Castello. Era facile incontrarlo al mare tra luglio e agosto e lasciarsi trascinare dai suoi aneddoti, accompagnati sempre da risate che lasciavano senza fiato, al pari di quell’ammirazione che ha sempre suscitato in chi lo ha ascoltava. Presente nei grandi salotti del calcio e dello sport nazionale e internazionale, non si è mai sottratto agli interventi e agli inviti a lui rivolti dalle emittenti catanesi, a cui ha sempre manifestato l’affetto per i colori rossazzurri e dispensato consigli per superare il momento drammatico vissuto da tempo dal club etneo. Ha trasmesso l’irrefrenabile passione per il calcio al figlio Gianluca, che gli ha regalato i nipotini Gaia e Giovannino ed è anche lui innamorato di quella Catania in cui ha vissuto per diversi anni da ragazzo, dov’è sempre pronto a tornare appena possibile per lavoro o semplicemente per rivedere gli amici di una vita.
E la stoffa di Gianni Di Marzio si è sempre vista nitidamente anche nel figlio, diventato in pochi anni il re indiscusso del calciomercato, che la redazione di Sky Sport vanta di avere tra i suoi punti di forza ormai da moltissimo tempo. Proprio dal suo Gianluca sono arrivate le parole più dolci, con un inevitabile riferimento al legame eterno tra il padre e Maradona: «E ora chi glielo dice a Diego – si legge sui suoi profili social – che finalmente potrai allenarlo per sempre, eh papà Gianni Di Marzio. Sei stato il mio tutto, hai fatto esultare e gioire tifoserie intere, lo stadio era sempre pieno e inneggiava a te, uomo del popolo e allenatore di vita per me e i tuoi amati nipoti: sei stato in partita fino alla fine… e come dici sempre tu “se non si può vincere… meglio sempre non perdere!” E tu non hai mai perso la tua grinta e la tua passione fino all’ultimo respiro. Adesso riposa in pace, anche se conoscendoti sarà dura. Ciao Mister».
Poche ore dopo la sua scomparsa, tra le migliaia di manifestazioni di cordoglio arrivate da tutto il mondo, anche quella del Calcio Catania: «Ci lascia Gianni Di Marzio – riporta il sito ufficiale della società rossazzurra – che guidò i rossazzurri alla promozione in Serie A nel 1983: con la sua passione intrisa di saggezza calcistica, con la sua competenza e il suo carisma, l’allenatore, nato a Napoli nel 1940, seppe creare – scrive la società – un gruppo fortissimo e un’atmosfera indescrivibile nella sua bellezza, che rese ancor più forte una squadra capace di entrare prepotentemente e per sempre nel cuore dei tifosi. Il nostro cordoglio è genuino ed è immensa la nostra gratitudine: mister Di Marzio, protagonista della nostra storia, ha amato profondamente Catania, il Catania e i catanesi, amici mai dimenticati anche a distanza di decenni dalla splendida impresa sportiva compiuta allo stadio Olimpico di Roma. Il Calcio Catania ha chiesto alla Lega Calcio il permesso di giocare con il lutto al braccio e osservare un minuto di silenzio prima della sfida casalinga di campionato contro il Catanzaro, in programma domenica 30 gennaio allo stadio Massimino».
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