Incredibile, ma vero: è l'evento mediatico del momento. Non c'è giornale, sito o tv, di ogni parte del mondo, che non stia seguendo passo dopo passo, il travaglio di kate, alias la duchessa di cambridge, alias la moglie del principe william d'inghilterra.
Londra: in arrivo il royal baby, magistrale esempio di marketing e comunicazione
Incredibile, ma vero: è l’evento mediatico del momento. Non c’è giornale, sito o tv, di ogni parte del mondo, che non stia seguendo passo dopo passo, il travaglio di Kate, alias la Duchessa di Cambridge, alias la moglie del Principe William d’Inghilterra.
La news è che la bella Principessa, stamattina presto è stata ricoverata al ‘Saint Mary’s Hospital’ di Paddington, a Londra. Il travaglio è cominciato e il parto, secondo fonti ufficiali, sarebbe imminente. Centinaia di giornalisti sono piazzati lì davanti, in attesa della nascita del royal baby.
Ma perché tanto interesse per questo evento anche al di fuori del Regno Unito?
“Questo bambino è un magistrale esempio di marketing e comunicazione” secondo Enrica Roddolo, esperta di dinastie reali, che con Affaritaliani.it ha parlato del clamore mediatico del futuro erede al trono britannico.
“Un bambino che ha già cambiato molto lo stile della monarchia inglese e non solo. In generale ha rivoluzionato il modo in cui finora principesse e regine hanno vissuto la gravidanza, inserendosi in un percorso di avvicinamento tra monarchie e popolazione“.
E ancora:
“C’è stata una disponibilità decisamente maggiore verso i media come dimostra la presenza ripetuta di Kate ad eventi pubblici fin quasi alla vigilia del parto. Il nuovo messaggio era: il principe va atteso in modo più visibile. Comunque da questo punto di vista la madre di Elisabetta II fu già un’innovatrice: dopo il parto i cronisti furono invitati a entrare nella residenza di Burton Street per sandwich e tè”.
Anche l’arcigna regina Elisabetta, per l’esperta di cose reali,” ha capito la portata mediatica del bambino per il Paese. Lo stesso Cameron, quando seppe della gravidanza, disse con simpatia che il bambino sarebbe stato ‘un aiuto alla monarchia’, in senso economico e non solo. Come sosteneva il più famoso direttore dell’Economist, Walter Bagehot, non c’è nulla come come un matrimonio o una nascita reale capace di restituire energia a una nazione”.
Insomma, furbetti questi Windsor…. In ogni caso tanti auguri e figlie femmine. Il che non è più un problema: non c’è più distinzione di sesso nella discendenza al trono inglese. Quindi non importa che sia Albert, George, Alexandra o Vittoria: sarà in ogni caso l’erede del Regno dei Windsor. That’s UK!
Aggiornamento del 23 Luglio: è nato ed è un maschio. Non si sa ancora il nome