Nonostante l'incendio nel bungalow dove la donna è stata uccisa prima di essere trascinata a mare, gli investigatori hanno trovato l'oggetto con cui l'assassino ha ucciso la 35enne. Sul suo corpo ferite al collo e viso in parte tumefatto
L’omicidio alla Playa, trovata l’arma del delitto Un bastone appuntito con tracce di sangue
E’ stata uccisa con un bastone appuntito la donna trovata morta alla playa di Catania il 7 febbraio. E’ la conclusione a cui sono giunti gli investigatori dopo gli accertamenti tecnico-scientifici di questi due giorni.
La donna, dell’apparente età di 35 anni, ha carnagione chiara e capelli rossi. Ma non è stata ancora identificata, né c’è certezza sulla sua nazionalità. Il suo corpo è stato trovato in acqua, a circa 200 metri a largo di fronte il Villaggio turistico europeo. A fare la scoperta alcuni pescatori che hanno avvisato le forze dell’ordine.
Proprio una delle casette sulla spiaggia sarebbe il luogo dove la vittima è stata uccisa. La polizia scientifica ha infatti trovato tracce di sangue all’interno del locale e anche sulla spiaggia, segno di un probabile trascinamento del corpo fino a mare da parte dell’assassino. Quest’ultimo ha tentato di distruggere ogni traccia, appiccando un incendio all’interno del bungalow.
La donna presenta due ferite al collo, pare compatibili con il bastone appuntito ritrovato. Ma anche il viso apparirebbe in parte tumefatto. Domani, la polizia diffonderà le immagini della donna e i particolari somatici per consentirne l’identificazione.
Secondo alcuni testimoni, alcuni bungalow su quel tratto di spiaggia sarebbero frequentati da alcuni senzatetto che vi trovano rifugio nella notte. Le indagini delle forze dell’ordine stanno approfondendo anche questo ambito.