I due sodalizi avevano fatto un patto di spartizione per gestire le attività turistiche nella perla del Mediterraneo. Un giro di affari che avrebbe fruttato fino a 65mila euro al giorno, da dividere tra loro e con i titolari delle attività vessate. Guarda il video e le foto
L’Isola Bella spartita tra i clan Cintorino e Santapaola All’imprenditore estorto: «Deve essere per sempre»
«I cosi si spartuno in tre (le cose si dividono in tre, ndr)», dicono parlando tra loro di affari e introiti da dividere Gaetano Di Bella e Sebastiano Trovato – entrambi tra i 31 arrestati di questa mattina nell’ambito dell’operazione Isola Bella – durante una conversazione intercettata nel maggio del 2017. I clan, in realtà, si erano spartiti la perla del Mediterraneo. Cappello-Cintorino da una parte e Santapaola-Ercolano (con il loro referente Salvatore Leonardi) dall’altra, infiltrati nel tessuto economico legale, e in mezzo gli imprenditori taglieggiati cui spettava l’ultimo terzo degli incassi. L’isola sezionata in parti uguali, perché «quando si tratta di soldi – sottolineano gli inquirenti – nessuno ha voglia di fare la guerra».
Le quattro imprese per il noleggio di mezzi acquatici davanti all’Isola Bella sarebbero state ripartite in modo equo: a ogni clan ne sarebbe spettata una sulla baia a sinistra e una su quella a destra. «Questa indagine – spiega il procuratore Carmelo Zuccaro – ha consentito di svelare le attività di gruppi mafiosi che da troppi decenni imperversano a cavallo tra Catania e Messina». Da quanto emerso, le mani dei clan erano finite in interessi legati al settore turistico, alberghiero, ricreativo e, in particolare, nella gestione dei natanti per il collegamento con Isola Bella. «Perfino per la manutenzione – sottolinea il procuratore – era necessario chiedere la loro autorizzazione».
Nel periodo estivo il giro d’affari arriva anche a 65mila euro al giorno, da dividere in parti uguali. Che questo fosse l’affare centrale per i clan emerge anche da un colloquio intercettato in carcere, a luglio 2017, tra Mario Pace – storico componente del clan Cappello condannato all’ergastolo, ma che durante i permessi premio organizza summit e dà disposizioni – e suo figlio Antonio che va a trovarlo per rendicontare gli affari. «Quello con le barche mi ha detto che sta lavorando poco», riferisce Pace junior al padre che sembra non credere alla versione fornita dagli imprenditori: «Ma come, così poco con questo clima? Minchia fa caldo, ci vuole qualcuno che lo controlla. Diciamo non tutti i giorni, ma una volta a settimana vi dovete sedere, come siamo combinati». Incaricata di effettuare i controlli a Isola Bella è Agnese Brucato (la compagna di Pace), spedita là per «seguire le attività imprenditoriali – spiega il generale della guardia di finanza Antonio Quintavalle Cecere – su cui il gruppo criminale ha investito, in particolare nei momenti in cui si ha il dubbio che i ricavi dichiarati dagli imprenditori siano pochi rispetto a quelli effettivi».
La combinazione emerge chiaramente da una intercettazione a bordo di una barca tra Gaetano Di Bella (incensurato che fa da tramite tra la famiglia Cappello e Carmelo Porto, il reggente dei Cintorino fino alla scarcerazione dello storico esponente Salvatore Trovato che, dopo un ventennio, riprende poi le redini senza frizioni) e un imprenditore estorto. «Dobbiamo essere per sempre… Questa non è una cosa che è per oggi e poi domani è diversa, deve essere per sempre perché nelle imbarcazioni ci sono i soldi». Tanto che sarebbe stato addirittura lo stesso Di Bella ad andare sul posto per prendere le prenotazioni e staccare i biglietti dei turisti per monitorare gli introiti.
Un equilibrio consolidato anche nei doveri di ciascuno. «Si venivano in supporto in caso di necessità – fanno notare gli inquirenti – come nel caso di natanti in avaria». E nella maggior parte dei casi non c’è nemmeno bisogno di minacce. Solo in qualche circostanza, infatti, è Leonardi a paventare l’affondamento delle imbarcazioni se il patto di spartizione non fosse stato rispettato come concordato tra due clan rivali.
Le mire imprenditoriali ed espansionistiche dei clan, stando a quanto emerso dalle indagini, si sarebbero estese anche ad altre attività turistiche, quelle più visibili e redditizie a Giardini Naxos, Letojanni e Taormina. «Tu devi stare a Taormina», dice Di Bella a Marcello Rocco che, preoccupato, risponde: «Quanto ci stanno i carabinieri a sapere le cose?». Noncurante del pericolo ribatte: «Eeee lo so, però c’è tutto un giro ed è grande». Non solo Taormina, nella conversazioni vengono citati anche Giardini Naxos e Letojanni.
Per reimpiegare il ricavato illecito, i gruppi realizzano ambiziosi progetti: aprono attività commerciali, intestate a prestanome incensurati, che oggi sono state sequestrate. Si tratta di un noleggio di acquascooter, del lido Recanati beach e del bar Etoile a Giardini Naxos.
Destinatari della custodia cautelare in carcere:
1. Pasqualino Bonaccorsi (Catania, 28/10/1983), associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti;
2. Agnese Brucato (Catania, 23/02/1969), associazione a delinquere di tipo mafioso;
3. Domenico Calabrò (Taormina, 20/02/1995), traffico di sostanze stupefacenti;
4. Fortunato Cicirello (Catania, 03/08/1969), associazione a delinquere di tipo mafioso;
5. Giuseppe D’Arrigo, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
6. Gaetano Di Bella (Catania, 27/09/1960) associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e usura con aggravante mafiosa;
7. Rosario Pietro Paolo Di Stefano (Catania, 29/06/1960), associazione a delinquere di tipo mafioso;
8. Luigi Franco (Taormina, 12/09/1988) associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
9. Gaetano Grillo (Catania, 01/12/1968), associazione a delinquere di tipo mafioso;
10. Giuseppe Leo (Taormina, 06/10/1985), traffico di sostanze stupefacenti;
11. Salvatore Leonardi (Castiglione di Sicilia, 02/01/1968), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, intestazione fittizia di beni con aggravante mafiosa;
12. Silvestro Macrì (Taormina, 19/11/1989), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
13. Giuseppe Messina (Taormina, 16/02/1983), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, con aggravante mafiosa;
14. Mario Moscatt (Catania, 18/08/1955), spaccio di sostanze stupefacenti, usura con aggravante mafiosa;
15. Paolo Muzzio (Catania, 04/12/1975), rapina;
16. Antonio Pace (Catania, 20/08/1989), associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione con aggravante mafiosa;
17. Giuseppe Pace (Catania, 01/04/1988), associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione con aggravante mafiosa;
18. Mario Pace (Catania, 06/11/1959), associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione con aggravante mafiosa;
19. Francesco Pistorio (Catania, 22/10/1980), spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
20. Carmelo Porto (Catania, 03/10/1957), associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione con aggravante mafiosa;
21. Francesco Porto (Catania, 15/12/1991), rapina;
22. Rino Marcello Rocco (Centuripe, 16/01/1959), associazione a delinquere di tipo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
23. Gaetano Scalora (Calatabiano, 25/02/1963), associazione a delinquere di tipo mafioso;
24. Damiano Sciacca (Taormina, 20/10/1986), spaccio di sostanze stupefacenti, con aggravante mafiosa;
25. Emanuele Sorrentino (Salerno, 19/03/1973), associazione a delinquere di tipo mafioso, rapina, usura;
26. Sebastiano Trovato (Calatabiano, 07/02/1953) associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione con aggravante mafiosa.
Destinatari della misura degli arresti domiciliari
27. Carmelo Bonaccorsi (Taormina, 01/08/1976), spaccio di sostanze stupefacenti;
28. Arianna Cardillo (Taormina, 20/02/1996), spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
29. Emmanuela Colosi (Taormina, 30/04/1983), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
30. Francesca Colosi (Taormina, 30/04/1983), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti con aggravante mafiosa;
31. Giuseppe Timpanaro (Catania, 24/07/1961), estorsione con aggravante mafiosa.
Elenco attività sottoposte a sequestro preventivo finalizzato alla confisca:
Attività economiche di Salvatore Leonardi, detto Turi do Mitogio
1. Luxury Jet-Sky Srl, avente a oggetto il noleggio di acquascooter e il noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto, con sede a Giardini Naxos (Messina) in via Bruderi, attiva dal 06.04.2017, ultimo volume d’affari dichiarato per l”anno 2017 è di 18.000 euro, valore commerciale di 100.000 euro.
2. Leonardi Scavi Srls, avente a oggetto attività di edilizia in genere per conto proprio o altrui, con sede in Castiglione di Sicilia (Catania) via Comunale n. 60, costituita dal 28.01.2015 (inattiva), ultimo volume d’affari dichiarato anno 2017 13.000 euro, valore commerciale di 100.000 euro.
3. Lido Recanati di Nicola D’Angelo, avente a oggetto gestione di stabilimenti balneari, con domicilio fiscale in Giardini Naxos (Messina) via Umberto n. 17 e sede di esercizio in Giardini Naxos contrada Pietre Nere n. 15, inizio attività dal 23.09.2003, ultimo volume d’affari dichiarato anno 2017 50.000 euro, valore commerciale di 500.000 euro.
Attività economiche di Carmelo Porto
4. D.I. Porto Salvatore, partita IVA 05606490877, esercente l’attività di gelateria e pasticcerie, domicilio fiscale in Calatabiano (Catania) Traversa I di via Pirato n. 18 e sede e luogo di esercizio in Giardini Naxos (Messina) via Consolare Valeria n. 90, inizio attività dal 02.02.2019, ultimo volume d’affari dichiarato non disponibile, valore commerciale di 500.000 euro.