L’inchiesta sul flop-day, Anna Rosa Corsello: “Ai magistrati ho consegnato le carte e spiegato tutto”

LA DOCUMENTAZIONE FORNITA DALL’EX DIRIGENTE GENERALE DEI DIPARTIMENTI FORMAZIONE E LAVORO DELLA REGIONE SICILIANA E’ ADESSO AL VAGLIO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PALERMO

Ci sono volute cinque ore per fare luce sulla gestione dei tirocini formativi finanziati con le risorse del Piano Giovani e sul flop day dello scorso 5 agosto.

La dottoressa Anna Rosa Corsello, ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale ha esaminato, davanti ai magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, tutti gli aspetti inerenti l’attuazione del Piano Giovani e, in particolare, i tirocini formativi ‘appaltati’ senza gara ad Italia Lavoro, la società del Ministero del lavoro che in Sicilia sembra aver trovato l’ ‘America’.

Nel lunghissimo interrogatorio di oggi, i magistrati hanno focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti della vicenda che la dottoressa Corsello ha puntualmente spiegato nei minimi particolari, supportata dall’ampia documentazione depositata. Dall’affidamento diretto alle ragioni della scelta di Italia lavoro e delle altre società esterne alla Regione: Formez, Ett e Sviluppo Italia Sicilia. Atti amministrativi effettuati dall’Amministrazione regionale sulla base di un’apposita delibera adottata dalla Giunta regionale di Rosario Crocetta.

Inoltre, l’ex dirigente generale ha chiarito ai magistrati i problemi generati dall’utilizzo del sistema informatico che, inceppatosi lo scorso 5 agosto, ha estromesso dalla candidatura e dall’incrocio con le aziende decine di migliaia di giovani.

In particolare, la dottoressa Corsello si è soffermata sugli affidamenti diretti inerenti al sistema informatico Silav creato per gestire le adesioni dei giovani entro i 25 anni al Piano della Garanzia Giovani Sicilia e che hanno riguardato il collegamento con il sistema dei Centri per l’impiego. A tal riguardo, la relazione tra i tirocini e i Centri per l’impiego è strato oggetto di confronto nel corso del citato interrogatorio.

Lo strumento del tirocinio formativo, lo ricordiamo, è destinato ai giovani tra i 18 ed e 35 anni che possono usufruire di un periodo di lavoro presso le aziende che ne fanno richiesta, percependo una somma pari a 500 euro al mese per complessivi 6 mesi. All’azienda è riconosciuto un rimborso di 250 euro al mese al quale aggiungere un bonus finale nel caso di assunzione a tempo determinato che aumenta se il contratto è subordinato.

Sono 2000 i tirocini messi a bando in Sicilia non ancora assegnati per l’insipienza del Governo regionale. Anche per questo – e non solo per aver lasciato senza stipendio oltre 8 mila lavoratori della Formazione professionale – l’assessore Scilabra sarà oggetto di una mozione di censura da parte dell’Ars.

Il flop-day dello scorso 5 agosto ha paralizzato l’attività amministrativa. L’Amministrazione regionale sta ancora valutando se validare il click-day dello scorso 5 agosto e aprire una nuova finestra per garantire l’accesso ai giovani.

Dalle ultime notizie, pare che ‘appatteranno le carte’ assegnando i mille e 600 tirocini ai ‘fortunati’ che sono riusciti a collegarsi al discusso sito, in barba ad altre decine di migliaia di giovani che non sono riusciti a collegarsi. Così avrebbero deciso i soliti Azzeccagarbugli.

Tornando all’interrogatorio, in una nota pervenuta in redazione, Salvatore Modica, uno dei legali della dottoressa Anna Rosa Corsello riferisce che l’interrogatorio, richiesto dall’ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro Formazione professionale si è svolto in un clima di assoluta serenità e di massima collaborazione, senza che venissero mosse specifiche accuse.

La dottoressa Corsello, prosegue la nota, ha fornito ampie e dettagliate spiegazioni in ordine agli articolati passaggi tecnici che connotano le vicende oggetto di indagine, inchiesta condotta da magistrati attenti e rigorosi sui quali l’ex dirigente generale ripone massima stima e fiducia farà il proprio corso.

“Ho avuto ieri pomeriggio alle 15,30 l’incontro da me richiesto e mi sono presentata accompagnata dai miei legali – racconta al giornale la dottoressa Corsello -. L’incontro si è svolto all’insegna della massima collaborazione e cordialità – aggiunge – ho fornito i chiarimenti per i quali avevo chiesto di essere sentita ed ho depositato gli atti inerenti la procedura amministrativa”.

“Nulla mi è stato contestato o addebitato – ci dice l’ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale – e non ho mosso accuse nei confronti di alcuno, limitandomi a spiegare gli atti che producevo”.

“Ci sono volute cinque per consentire ai magistrati di verbalizzare i chiarimenti – sottolinea l’ex dirigente generale dei dipartimenti Formazione e Lavoro – esclusivamente inerenti le procedure amministrative che hanno riguardato il mio operato”.

“Sono serena – conclude la dottoressa Corsello – e mi rimetto alle valutazioni dei magistrati che mi hanno seguita con molta attenzione”.


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