Licata, strage di cani con polpette avvelenate Nuovo allarme nell’Agrigentino dopo Sciacca

Ancora una strage di cani avvelenati nell’Agrigentino. Dopo il caso di Sciacca, dove più di trecento persone arrivate da ogni angolo della Sicilia ha manifestato per i trenta animali avvelenati la scorsa settimana, a Licata si è scoperto un nuovo macabro episodio, con tre animali morti. 

«Ben è morto avvelenato, proprio come sua sorella due mesi fa – dichiara Anna, una delle volontarie che ha trovato gli animali – Viveva libero. Siamo distrutti, non abbiamo più lacrime da versare, li hanno uccisi procurandogli una sofferenza atroce». In zona Marina, corso Argentina e zona Marinello, sono state trovate esche avvelenate di colore azzurro. «Due cani siamo riusciti a salvarli, e li abbiamo trasferiti al canile sanitario, dove alcuni veterinari dell’Usl si stanno occupando di loro», spiega. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia municipale e alcuni veterinari dell’Asp, e nel frattempo i volontari, insieme alle associazioni Licata Libera e all’associazione Aisa stanno cercando di recuperare più esche possibili, ma l’allarme non si ferma e un altro caso sarebbe stato segnalato. L’attesa è per le autopsie.

A commentare la vicenda, intanto, è la commissaria straordinaria Maria Grazia Brandara. «Nell’arco di pochi mesi non si possono di certo risolvere tutti i problemi legati al randagismo, ma è vero anche che non si può rimanere indifferente davanti a tutto ciò – Per questo ho scritto al presidente Musumeci affinché ci sia d’aiuto e nel frattempo stiamo valutando la possibilità di allargare il canile, che adesso dispone di 45-50 posti, e ricopre la zona di Palma di Montechiaro, Naro e Licata».


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«Ben è morto avvelenato, proprio come sua sorella due mesi fa. Viveva libero. Siamo distrutti, non abbiamo più lacrime da versare, li hanno uccisi procurandogli una sofferenza atroce». Cosi Anna, una delle tante volontarie che ieri ha soccorso alcuni dei cani avvelenati in città. A parlare a MeridioNews è la commissaria Maria Grazia Brandara

«Ben è morto avvelenato, proprio come sua sorella due mesi fa. Viveva libero. Siamo distrutti, non abbiamo più lacrime da versare, li hanno uccisi procurandogli una sofferenza atroce». Cosi Anna, una delle tante volontarie che ieri ha soccorso alcuni dei cani avvelenati in città. A parlare a MeridioNews è la commissaria Maria Grazia Brandara

«Ben è morto avvelenato, proprio come sua sorella due mesi fa. Viveva libero. Siamo distrutti, non abbiamo più lacrime da versare, li hanno uccisi procurandogli una sofferenza atroce». Cosi Anna, una delle tante volontarie che ieri ha soccorso alcuni dei cani avvelenati in città. A parlare a MeridioNews è la commissaria Maria Grazia Brandara

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