Le bare contro il Muos a Palazzo d’Orleans

Gli attivisti del No Muos sbarcano nei ‘Palazzi’ del potere a Palermo. Proprio il giorno della Madonna due attivisti amplificano la voce dei niscemesi con una manifestazione di protesta davanti la sede della Presidenza della Regione.

Gli attivisti che si battono contro l’installazione del Muos nelle campagne di Niscemi. Si tratta delle mega antenne satellitari statunitensi in costruzione nell’ara del Comune nisseno, nel cuore della Riserva naturale la Sughereta. Tali antenne, molto pericolose per la salute dell’uomo per via della grande quantità di radiazioni che emettono, debbono essere installate per fini militari.

Il progetto dl Muos preoccupa gli abitanti di Niscemi. Che da anni protestano. Due attivisti anti-Muos – Giuseppe Maida e Rosario Ristagno – sono partiti questa mattina da Niscemi per venire a protestare a Palermo davanti la sede del Governo siciliano. Dormiranno all’interno di due casse da morto nuove di zecca, proprio davanti Palazzo d’Orleans, la sede della Presidenza della Regione. Una protesta simbolica che vuole sottolineare, con la presenza delle bare, simbolo della morte, la pericolosità del sistema bellico in costruzione in una riserva naturale della Sicilia.

I due attivisti hanno allestito una vera e propria ‘camera ardente’ dove è presente un manifesto con su scritto: “Ammazzati dal Muos e dal disinteresse politico. E’ mafioso imporre il Muos ad una popolazione inerme e contraria”.

La dura protesta degli abitanti di Niscemi lascia indifferenti i governanti romani e siciliani. Romano Prodi nella seconda metà degli anni ’90 e poi Berlusconi hanno dato via libera al progetto. Ci si attendeva un sussulto di dignità dall’ex presidente della Regione siciliana, l’ ‘Autonomista’ Raffaele Lombardo che, in barba alla stessa Autonomia siciliana, non ha mosso un dito contro il progetto militare americano. L’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta – che per inciso è nisseno di Gela – ha preso tempo. Si vedrà.

Intanto, in questi giorni, a Niscemi i cittadini hanno bloccato gli ingressi della base militare americana. Non vogliono il Muos. E hanno ragione: tutti gli altri Muos presenti al mondo – che si contano sulla punta delle dita – sono stati realizzati nei deserti per evitare di riempire di pericolosissime radiazioni la gente.Non è così in Sicilia.

La nostra Isola, oltre ad essere l’ultima delle ‘colonie’ d’Italia, è considerata dagli americani una specie di ‘scendiletto’: un luogo dove piazzare armi pericolosissime che, in altre parti del mondo, per sicurezza, come già accennato, vengono posizionate nelle aree desertiche, lontane migliaia di chilometri dalle aree abitate.

All’arroganza americana e alla mentalità ‘colonialista’ dei Governi nazionali del nostro Paese si somma l’ ‘ascarismo’ dei governanti siciliani che, per timore degli Stati Uniti, si calano le braghe…

Gli abitanti di Niscemi, a differenza dei governanti italiani e siciliani, combattono da anni contro questo sopruso. In questi giorni stanno provando a bloccare il transito dei camion che trasportano il materiale necessario per completare l’istallazione delle parabole del Muos.

“Tra i nuovi deputati regionali – dice una nota del comitato No Muos – c’è anche chi si è più volte espresso, soprattutto in campagna elettorale, contro il progetto di costruzione del Muos. Anche il Presidente della Regione, durante la sua campagna elettorale, ha espresso parere contrario in merito al progetto militare statunitense. Rinfreschiamo la memoria di questi politici facendogli sentire la rabbia delle donne e degli uomini che non vogliono la militarizzazione della Sicilia, attraverso sit.in e manifestazioni simboliche”.

Circa un mese fa il Tribunale di Catania ha dissequestrato l’area che dovrà ospitare il Muos. I sigilli alla zona erano stati posti il 6 ottobre scorso su ordine della Procura della Repubblica di Caltagirone. Adesso è tutto in mano alla Corte di Cassazione che dovrà decidere la regolarità del dissequestro.

Nel frattempo continuano spediti i lavori di costruzione del ‘mostro’ di acciaio e delle sua spaventose antenne che si arrampicano nel cielo. Il Presidente della Regione, Crocetta, giorni fa ha dichiaratoche incaricherà l’Istituto Superiore di Sanità di fare uno studio sui rischi per la salute. Parole che hanno lasciato poco contenti gli attivisti contro il Muos.

“Gli effetti dannosi dell’elettromagnetismo – dice Lucia Santoro, portavoce del movimento No Muos – sono già noti e visionabili nei report dei dottori Massimo Curaddu e Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino. Crocetta durante la campagna elettorale aveva promesso la revoca delle autorizzazioni alla costruzione del Muos. Lo avrà già dimenticato? Speriamo di no”.

Contro il Muos si è schierato il Movimento 5 Stelle.

 


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