Le 3P nello stemma dell’arcivescovo Lorefice «Un rimando a padre Puglisi, a pane e poveri»

«Sto vivendo questo momento nella consapevolezza dei propri limiti affidati alla grazia di Dio». Così il nuovo arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, riguardo la sua recente nomina conversando con i 16 giovani che da qualche settimana hanno iniziato il servizio civile nei centri operativi della Caritas diocesana di Noto. Durante l’incontro il capo della Curia si è fermato a dialogare con i giovani ai quali ha raccontato anche del suo incontro con il Papa che gli ha rivolto l’invito «a restare se stesso». Un’esortazione che per l’ex parroco di Modica significa anche «andare a Palermo con la propria macchina, mettersi in fila con tutti ma soprattutto rimanere semplice nella vita, pur nella coscienza dell’essere vescovo come responsabilità. Come lo sono stato da professore, con una severità volta a far crescere persone serie».

Don Corrado, rivolgendosi ai ragazzi, li ha invitati «a cogliere come la vita sia un dono strutturalmente, perché prima dell’io c’è l’altro e allora dobbiamo scegliere se ripiegarci su noi stessi o aprirci. L’apertura comporta rischio – ha proseguito – ma al tempo stesso genera forza e anche gioia». L’arcivescovo del capoluogo siciliano, che il 5 dicembre nella cattedrale di Palermo farà il suo solenne ingresso e la consacrazione episcopale, ha quindi comunicato che nel suo stemma episcopale ci saranno tre P: «Esse rimandano a don Puglisi, che gli amici amavano chiamare appunto 3P, ma anzitutto al Pane eucaristico, alla Parola di Dio, ai Poveri. Le cose essenziali della fede – ha concluso – e di una vita veramente umana».


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