Luoghi dove poter lavorare a distanza nel giusto comfort, con una connessione stabile anche se sei a due passi dal mare. Adesso è possibile grazie all’intuizione di Riccardo Suardi, cofondatore dell’app Nibol che ha messo in rete oltre cento location esterne, da coworking a lavoro agile. Una realtà presente anche in Sicilia con spazi a Palermo, oltre che a Messina. «Il lavoro agile, la flessibilità lavorativa e la mobilità dei dipendenti sono modalità sempre più diffuse» spiega Suardi. Tre anni fa ha intuito il potenziale di realizzare un’infrastruttura tecnologica che mettesse in rete uffici, coworking, sale riunioni e postazioni di lavoro – gli ‘hotdesk’ – in strutture distribuite in tutto il territorio nazionale.
La pandemia non era ancora scoppiata, Ma durante i sui studi in Inghilterra Riccardo aveva già compreso le potenzialità di trovare spazi adeguati dove poter lavorare pur non avendo un ufficio a disposizione. «Lavoravo come free lance designer e lì non avevo spazio dove lavorare – racconta – Avevo cinque coinquilini e quindi lavorare da casa era difficile e quindi uscivo e mi recavo in caffetterie come Costa o Starbucks e con il mio computer lavoravo da li». Tornato in Italia queste catene non c’erano, «allora andavo in giro per Milano a trovare spazi esterni di qualità. E ho cominciato a segnare questi luoghi su una mappa google. Poi li condividevo con amici e conoscenti che avevano le stesse mie esigenze. Da lì ho capito che non era solo un mio bisogno quello di poter contare su spazi esterni che oggi noi chiamiamo Nibol cafè on demand».
Dopo aver creato la mappa con tutti i locali individuata per lavorare distanza, il passo successivo è stato l’intuire che questa idea poteva diventare «una start up o qualcosa di più». E così nel giro di tre anni quella mappa non contiene sono locali e spazi disponibili su Milano, ma in tutta la Penisola. «Mettiamo a disposizione di aziende e professionisti “l’ufficio distribuito del mondo” – prosegue Suardi – Forniamo una piattaforma completa per la gestione dello smartworking: da un lato, offriamo un sistema di mappatura e gestione degli spazi interni, che permette ai dipendenti, ad esempio, di prenotare scrivanie o sale riunioni in ufficio; dall’altro, mettiamo a disposizione di aziende e network professionisti di oltre 100 location esterne prenotabili attraverso la nostra App, per abilitare le nuove forme di lavoro ibrido e diffuso».
Un’esigenza quella del lavoro agile che è cresciuta durante questi ultimi due anni a causa anche del Covid 19. «Da fine maggio abbiamo notato che cresceva l’esigenza, in aziende e professionisti, di trovare postazioni di lavoro fuori dalle città, in location a metà tra il lavoro e il tempo libero: così siamo andati alla ricerca di nuovi spazi che rispondessero a questa esigenza. Oggi, tramite la nostra app, è possibile prenotare postazioni di lavoro in oltre 25 città: abbiamo uno stabilimento balneare in riva al mare e in campagna».
Solo in Sicilia «fanno parte del nostro network gli spazi di Coworking della Zisa (Cre.zi Plus) e neu[noi] che ha sede alla Kalsa – spiega Giacomo Bonardi del team di Nibol, che oggi conta otto dipendenti. «A Messina al lido ISLHub ci sono postazioni lavoro a cinque metri dal mare. E stiamo lavorando per portare il servizio presto anche a Catania». Tutte le postazioni Nibol devono rispondere a tre criteri: una buona connessione wi-fi, un posto ricercato e accogliente di qualità e non ci devono essere slot machine o tabacchi. «Possono essere sale meeting, spazi di coworking, caffetterie di qualità, qualunque luogo dove sia possibile lavorare a pagamento o non a pagamento devono comunque essere approvati dal nostro team perché manteniamo la qualità altissima. Quando abbiamo iniziato tre anni fa era più complicato, adesso le varie location si candidano sulla nostra piattaforma».
E a consultare Nibol sono da un lato le aziende «che stanno cercando di reinventarsi attraverso la prenotazione in ufficio, dall’altro i lavoratori, più che altro freelance». Alla base del successo e della crescita di Nibol c’è la volontà di puntare sulle aziende. «Vogliamo dare loro un nuovo modo di lavorare, ci concentriamo su quelle che vogliono diventare smart e che vogliono sposare questo lavoro flessibile per dare ai propri dipendenti una consapevolezza diversa rispetto a quello che fino ad oggi è stato il mondo del lavoro. Ufficio dalle 8 alle 18 non sarà più così in futuro, ci sarà qualcosa di diverso e noi vogliamo essere questo diverso».
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