L’autunno caldo degli studenti siciliani

Autunno caldo per gli studenti a Palermo. Scontri, proteste e numerose le scuole occupate del capoluogo siciliano e non solo. Le motivazioni sono ben note del perché gli studenti hanno alzato il tiro della protesta: “Libri di testo a costo zero e possibilità di fotocopiarli”, un piano di ammodernamento e consolidamento degli istituti, la revoca dei tagli previsti con la spending review, il rinnovo dei fondi regionali per i buoni libro.

Sotto accusa il governo Monti che secondo gli studenti “come quello Berlusconi ha dimostrato di essere in grado soltanto di tagliare. Non ci volevano i tecnici per questo bastava mantenere il tremendo governo precedente”.

Il fronte degli studenti nel capoluogo siciliano ha pero’ delle spaccature al suo interno. Alcune scuole prendono le distanze dagli scontri avvenuti con le Forze dell’Ordine davanti la sede della Presidenza della Regione, nella manifestazione tenutasi la scorsa settimana. Altri istituti, che attraverso i movimenti giovanili hanno una linea politica, seguono le direttive  costruendo una isolata e propria campagna di protesta.

Proprio per questo domani nelle strade di Palermo scenderanno in piazza la sigle del coordinamento ‘Studenti siciliani e avanguardia studentesca’  (giovani del PDL) rappresentativi solo dell’istituto Nautico. Mentre il corteo di sabato 24 novembre, delle ore 9.00, in piazza politeama è promosso dagli studenti Medi di Palermo, che raggruppa la maggior parte degli istituti palermitani. Proprio ieri si è tenuta nell’aula Magna del Regina Margherita occupato, una partecipatissima assemblea composta da circa 200 studenti e studentesse provenienti dalla maggior parte delle scuole di Palermo e provincia.

“Durante l’assemblea – scrivono gli studenti attraverso una nota – è emersa la necessità di rilanciare una lotta comune e coesa che parta dalle singole mobilitazioni delle scuole e che si allarghi a creare una vera e propria rete in grado di porsi degli obiettivi e creare momenti di lotta estesi e di massa. Dopo una prima analisi , si è identificata la giornata del 24 Novembre, che sarà attraversata a livello nazionale da studenti e professori, come prima data per creare una mobilitazione collettiva. Identificando nella pratica del blocco, un metodo efficace per fermare realmente il flusso economico cittadino e in grado di paralizzare l’intera città, si è deciso a partire dal 24 Novembre, di partire in cortei non autorizzati dalle proprie scuole per confluire tutti a Piazza Politeama.”

Gli studenti fanno rete e tornano in piazza: “Choosy riccillu a to figghia”


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