La presentazione di Luca Calapai e Adis Mujkic, nella Sala congressi di Torre del Grifo, ha avuto quattro spettatori molto speciali: si tratta di Aleksej Rasskazov e della madre Svetlana, in Sicilia per un periodo di vacanza, accompagnati dai traduttori Riccardo Di Stefano e Danilo Costanzo, entrambi catanesi e laureati in lingue all’università di Catania. Per Aleksej, in realtà, il viaggio nell’Isola è stato qualcosa in più di una semplice villeggiatura: è infatti coinciso col coronamento di un sogno, quello di poter finalmente entrare in contatto con l’universo Calcio Catania, visitando il centro sportivo e conoscendo in prima persona allenatore e giocatori. Una grande emozione per chi, a Mosca, ha addirittura fondato una squadra di calcio amatoriale che riprende, per nome e stemma, quello della società rossazzurra.
Il modo in cui Danilo e Riccardo (rispettivamente 25 e 26 anni) sono venuti a conoscenza di Aleksej e del suo amore per Catania e il Calcio Catania è alquanto singolare: «Lo abbiamo scoperto tramite il social network VKontakte (una sorta di versione russa di Facebook, ndr). Ci ha detto di aver fondato questa squadra a Mosca – precisa Riccardo – chiedendoci successivamente se potessimo aiutarlo durante la sua vacanza in Sicilia con la madre». Un invito a nozze per i due ragazzi catanesi, talmente appassionati di lingua e cultura slave da essere andati in Russia già in due occasioni.
Il CF Catania Moscow partecipa alla Serie B della Amateur Football League, un torneo interamente composto da squadre che hanno i nomi di importanti realtà del calcio italiano. Andando su VKontakte è possibile consultare la pagina dedicata al club, sempre aggiornata e curata, con a corredo molte immagini e video delle partite disputate: il filo diretto con la madre patria è sempre presente, come dimostra il post di felicitazioni dello scorso 2 agosto in merito al possibile ripescaggio del Catania in Serie B. «Avevamo un’ampia possibilità di scelta – ammette Aleksej, coadiuvato dalla traduzione di Danilo e Riccardo – alla fine siamo rimasti affascinati dal Catania, per i colori sociali e il suo particolare stemma».
Si tratta, dunque, di un vero e proprio amore a prima vista: «La storia del club siciliano, il logo, i colori e le immagini della Curva Nord – ribadisce Aleksej, anche capitano della sua squadra – mi hanno sempre colpito molto, influendo parecchio nella scelta finale del nome da dare al nostro team». Una passione che va al di là delle categorie: «Da quando il Catania non è più in Serie A – conferma il giovane tifoso russo – è più difficile vedere le partite: cerco in ogni caso di seguire la squadra e informarmi sui risultati». Ultimi appunti, poi, sul viaggio in Sicilia con la madre: «Abbiamo visitato il centro di Catania, il teatro Bellini – conclude l’entusiasta Aleksej – l’Etna e Taormina».
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