Cronaca

«Castrazione chimica in casi estremi». Il parere del sindaco di Palermo sulla violenza sessuale

«Sulla castrazione chimica, per i responsabili di violenze sessuali, ritengo che alle estreme situazioni occorre ricorrere con estremi provvedimenti». Sono parole pronunciate dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla durante la trasmissione Start di Skytg24 a commento di un sondaggio Quorum/YouTrend sul tema della violenza sessuale. «Quello della castrazione chimica, essendo un estremo provvedimento, va collocato in una gerarchia, in una scala graduale di sanzioni e di valutazioni delle pene», ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo palermitano dove a luglio una ragazza di 19 anni è stata stuprata da un gruppo di sette giovani.

«È difficile assumere in questa materia una posizione – ha detto ancora Lagalla – che non tenga conto di una serie di distinguo che riguardano i colpevoli, la loro età, i precedenti e i contesti in cui le violenze maturano. Sicuramente l’inasprimento delle pene, in senso lato, è un argomento che va posto. Va posto però – ha sottolineato – insieme alla possibilità di recupero sociale e di assistenza sia familiare e sia delle nuove generazioni. Queste ultime hanno subito l’isolamento della pandemia che ha amplificato i leoni da tastiera e ha disabituato al rapporto e alla relazione reale», ha dichiarato ancora il primo cittadino.

Il sindaco ha sottolineato anche che «Palermo sta lavorando per garantire alla giovane vittima dello stupro sicurezza, solidarietà e la vicinanza che non è mancata, in questa fase, nei suoi confronti. Mi rivolgo a lei – ha detto Lagalla – con l’affetto e la vicinanza del sindaco ma soprattutto del padre di famiglia. La città è pronta ad accoglierla, sempre». Adesso la vittima si trova in una comunità protetta fuori da Palermo. «Più in generale – ha osservato Lagalla – credo si debba fare chiarezza sul fatto che la famiglia è un’agenzia educativa primaria che, insieme alla scuola, forma la coscienza e la consapevolezza sociale. Il tema è in primo luogo educativo e, dunque, la regressione che riguarda gli ambienti familiari in condizioni di disagio diviene un argomento importante. Le amministrazioni comunali possono contribuire al processo educativo con il controllo del territorio, la regolazione della malamovida e anche con interventi di natura sociale che – ha concluso il sindaco – devono fare i conti con le limitazioni della finanza locale e della complessità delle normative in gioco».
   

Redazione

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