«Ho sentito il bisogno di ritornare alle mie radici». È andato via dalla Sicilia quando aveva 18 anni ma il richiamo della terra d’origine lo ha convinto a lasciare Berlino per tornare a Lentini, la sua città natale, dopo 18 anni di assenza. È la storia di Salvatore La Ferla, ballerino di danza contemporanea e insegnante di Gyrotonic, con un passato da nuotatore agonista. «Mi mancava il clima, la famiglia, le persone, gli amici che ho lasciato qui – racconta il giovane a MeridioNews -. Non ho mai danzato in Sicilia, quando vivevo qui mi sono dedicato solo al nuoto, vincendo anche diversi campionati regionali. La prima volta che sono entrato in vasca avevo nove anni ma quello è stato solo il mio punto di partenza, perché mi è sempre piaciuto ballare».
Quella per la danza è una passione che Salvatore coltiva sin da piccolo, quando ha imparato a muovere i primi passi nella sua cameretta guardando i videoclip di Michael Jackson, tanto che, dopo il diploma all’Istituto professionale per il turismo e il commercio, lascia il nuoto per prendere qualche lezione. «Mi sono trasferito a Roma e, quando non andavo all’università, studiavo danza. Volevo diventare un critico teatrale – spiega – ma il mio sogno era quello di danzare, un’insegnante se n’è accorta e mi ha consigliato di metterci più impegno, così ho iniziato a fare due lezioni al giorno e via via sempre più, fino a quando mi sono trovato davanti a un bivio: continuare il percorso universitario o dedicarmi esclusivamente al ballo per diventare un professionista». Alla fine La Ferla ha scelto la seconda, «dopo un anno in cui mi ero dato tre materie con successo», per dedicarsi finalmente alla sua grande passione.
Resta nella Capitale per tre anni fino a quando, durante uno stage estivo a Firenze, viene notato dall’étoile Maria Rosa Villoresi che da quel momento lo segue personalmente. «Ho studiato privatamente con lei per circa un anno, durante il quale ho fatto delle lezioni intensive che altri fanno in dieci anni. È stato impegnativo – specifica – ma ero molto determinato, soprattutto volevo dimostrare a chi mi diceva che era troppo tardi, che ce l’avrei fatta e quindi mi sono dedicato completamente a questo, grazie al sostegno dei miei genitori». Arriva il 2004 e per Salvo si aprono le porte del Centro studi del Balletto di Toscana, sempre nella città fiorentina. «La vera soddisfazione – confessa il giovane – è arrivata quando, dopo una settimana, la direttrice Cristina Bozzolini mi ha convocato nel suo ufficio per propormi di fare parte della compagnia Junior del Balletto di Toscana. Con loro ho girato tutta l’Italia per due anni». Trascorsi i quali, Salvatore ha deciso di avvicinarsi alla danza contemporanea, venendo poi selezionato per vari corsi di perfezionamento.
Durante un workshop «succede una cosa non bella, mi rompo il menisco sinistro e vengo subito operato – ricorda Salvatore -. Dopo quasi due mesi ho ricominciato a danzare e mi sono trasferito a Bruxelles dove, dopo un’audizione, sono stato l’unico ad essere selezionato da una compagnia di Vienna, grazie alla quale ho potuto avviare la mia carriera da professionista – rivela -. A quel punto mi sono trasferito in Austria e ci sono rimasto per tre anni, al termine dei quali ho deciso di prendermi una pausa dalla danza per frequentare un corso sul Gyrotonic, un metodo di allenamento che combina una serie di movimenti per raggiungere il benessere psicofisico».
Dopo aver conseguito un diploma che gli permette di insegnare questa disciplina, La Ferla ha impartito lezioni private per due anni a Londra. Ma la danza non si è allontanata dalla sua vita e il vero punto di svolta è arrivato quando, dopo aver fatto un’audizione in Germania nel 2013, è stato scelto tra cento candidati per lavorare presso il prestigioso Teatro Stabile di Braunschweig. «Il mio sogno si era finalmente realizzato. – ammette -. Mi ero impegnato molto per riuscirci, facendo anche meditazione ma purtroppo dopo poco tempo ho avuto un infortunio alla schiena, quindi ho smesso di ballare».
Era il 2015 e da allora il ragazzo non è più tornato sul palco, ma in Sicilia è già tutto pronto per il suo ritorno in scena. «In quest’ultimo periodo ho vissuto a Berlino, dove ho insegnato Gyrotonic e Yamuna body rolling, un’altra disciplina che ho studiato dopo aver terminato le terapie – aggiunge Salvatore La Ferla -. Dopo l’incidente ho scelto di lasciarmi alle spalle la danza ma tornando a Lentini ho conosciuto la realtà di Palazzo Beneventano, me ne sono innamorato e mi sono detto che se dovessi tornare a ballare – sottolinea – accetterei di farlo solamente là dentro». E così, recentemente, la sezione locale di Italia nostra «mi ha proposto di entrare a far parte del cast del progetto Beneventano night experience, per cui tornerò a ballare dopo quattro anni e per la prima volta in Sicilia. Sono orgoglioso – conclude Salvo – di essere riuscito a vivere solo di danza in questi anni, cosa non facile, molti ballerini per mantenersi sono costretti a lavorare al bar».
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