Retribuzioni a singhiozzo o mai pagate e, adesso, pure il taglio del giornale omaggio. Per i giornalisti che collaborano con il quotidiano di Mario Ciancio Sanfilippo una nuova doccia fredda: dovranno pagare per leggere il quotidiano per il quale scrivono. Il sindacato di settore, intanto, denuncia da mesi i ritardi nei compensi
La Sicilia, addio a copie gratis per i collaboratori Assostampa: «Editore non paga i corrispondenti»
Niente più copie omaggio per i collaboratori del giornale La Sicilia. L’ultima doccia fredda per la rete di giornalisti sparsa per i comuni dell’isola è arrivata nelle ultime ore. Alcuni corrispondenti locali del quotidiano edito dalla Domenico Sanfilippo Editore spa hanno appreso da una nota – allegata alla copia omaggio riservata loro ogni giorno nell’edicola del proprio paese – che la consegna dei giornali gratuiti sarà sospesa dal prossimo 1 gennaio. Addio, dunque, al piccolo privilegio che il giornale edito da Mario Ciancio Sanfilippo – e diretto da lui stesso in coabitazione con il figlio Domenico – accordava da tempo ai numerosi giornalisti che, con le loro firme, affollano ogni giorno le pagine provinciali del quotidiano.
Paradossalmente, così, i collaboratori de La Sicilia si troveranno a dover pagare per leggere il giornale per cui lavorano. Che qualcuno dovrà mettere mano al portafogli, d’altronde, lo dice lo stessa azienda. Proponendo loro di stipulare un abbonamento al quotidiano scontato del 50 per cento mentre, a quanto pare, una copia gratis del giornale potrebbe ancora esserci per i giornalisti, ma accontentandosi della versione digitale, cioè in pdf, de La Sicilia.
La notizia arriva in un periodo già abbastanza nero per i corrispondenti del quotidiano fondato nel 1945. Senza compenso, oppure pagati con gravi ritardi, da mesi. Ad affrontare la questione interloquendo con l’azienda è stato il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, l’Assostampa. Negli scorsi mesi una trattativa aveva portato al pagamento di alcune spettanze pregresse nel periodo fra settembre e ottobre. Pagamenti che, secondo una nota del sindacato, sarebbero stati effettuati «a macchia di leopardo, privilegiando solo alcuni tra le centinaia di collaboratori e senza farli accompagnare da regolari cedolini – si legge – di fatto ha ingenerato ulteriore confusione, sperequazione e danni tra i collaboratori».
Da ultimo, è stata contestata una nuova comunicazione dell’azienda che impone ai collaboratori di «presentare le note degli articoli inviati entro trenta giorni dalla fine del mese di riferimento a pena dell’annullamento dei pagamento». «Il sindacato ritiene questa una provocazione che tende e mortificare ancor di più quei colleghi che per pochi euro, in violazione della carta di Firenze, garantiscono ancora al quotidiano La Sicilia un raccordo costante col territorio – ricorda l’Assostampa – motivo primario della vita stessa del quotidiano, rappresentando il vero valore aggiunto dell’informazione a carattere locale».